Ruffino è un’azienda vitivinicola italiana di prestigio, fondata nel 1877 da Ilario e Leopoldo Ruffino a Pontassieve, vicino a Firenze, nel cuore della regione del Chianti. Da oltre un secolo, Ruffino si dedica alla produzione di vini di alta qualità, rispettando e valorizzando il territorio e le sue tradizioni. L’azienda è conosciuta non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche per il suo impegno verso la sostenibilità ambientale, la diversità e l’inclusione sociale, nonché per promuovere un consumo responsabile del vino.
L’approccio di Ruffino alla viticoltura e alla produzione di vino si basa su pratiche sostenibili che mirano a ridurre l’impatto ambientale e a garantire la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità dei suoi vigneti. Questo include l’adozione di tecniche di coltivazione e vinificazione che rispettano l’ambiente, l’uso efficiente delle risorse naturali, il riciclo e la riduzione dei rifiuti.
Inoltre, Ruffino si impegna attivamente in iniziative di responsabilità sociale d’impresa (CSR), promuovendo la parità di genere e l’inclusione all’interno della propria organizzazione e nella comunità. La cantina lavora anche per sensibilizzare il pubblico sull’importanza del consumo responsabile di alcol, attraverso campagne educative e di sensibilizzazione. Attraverso queste attività, Ruffino dimostra il suo impegno non solo verso l’eccellenza nella produzione di vino, ma anche verso un modello di business etico e sostenibile che valorizza le persone, la comunità e l’ambiente.
Ruffino: un futuro sostenibile raccontato da Thomas Blasi – L’intervista a Business Intelligence Group
Nell’ambito della sua visione all’avanguardia e del suo impegno costante verso la sostenibilità, Ruffino apre le porte al futuro green dell’azienda attraverso il lavoro di Thomas Blasi, il CSR & Environmental Manager che guida con passione e dedizione le iniziative di sostenibilità e innovazione dell’azienda. In questa intervista, Thomas ci porta alla scoperta del viaggio di Ruffino nel mondo della sostenibilità, evidenziando come l’azienda integri pratiche innovative e responsabili in ogni aspetto della sua produzione e cultura aziendale.
Thomas Blasi condivide con la redazione di Business Intelligence Group la visione di Ruffino, che non solo mira a produrre vini di eccellenza nel rispetto delle antiche tradizioni del Chianti, ma si impegna anche a essere un esempio di responsabilità ambientale, sociale e economica. Attraverso le sue parole, scopriamo come Ruffino affronti le sfide contemporanee legate al cambiamento climatico, alla biodiversità, all’inclusione sociale e al consumo responsabile, rendendo l’azienda un punto di riferimento nel settore vitivinicolo per la sua capacità di coniugare innovazione e tradizione con un forte impegno etico.
Buona lettura!
Benvenuto, Thomas. Da cosa nasce questa passione per la sostenibilità?
La mia passione per la sostenibilità nasce dall’infanzia. Già da quando ero piccolo ero interessato alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, ma non ero ancora un attivista ovviamente. Nella mia vita ho cercato sin da subito di lavorare in ambito ambientale. Ho studiato Economia dell’ambiente e dello sviluppo del territorio, percorso incentrato sull’economia e sulla parte ambientale. I primi riscontri lavorativi sono stati in campo universitario e della consulenza. Dal 2011 ad oggi mi sono occupato di sostenibilità ambientale, parità di genere e attenzione all’inclusione. Infine, due anni fa ho iniziato a lavorare per Ruffino come manager della sostenibilità in cui gestisco e coordino le attività di sostenibilità e, insieme al reparto delle risorse umane, la parte di inclusione e parità di genere.
All’interno di Ruffino, cosa fate nella vita quotidiana per mettere in atto questo principio di sostenibilità?
Per noi è una strategia aziendale. Il fatto che ci sia una persona che si dedica a questo significa molto. Ruffino ha iniziato un percorso prima sulla parte ambientale e dal 2020 porta avanti anche una impronta sociale; quindi, ha una impronta a 360 gradi. Nel quotidiano faccio molte attività. Sono, infatti, all’interno del comitato per la parità di genere, mi confronto con iniziative di inclusività, collaboro con il territorio ed enti pubblici su attività di supporto alla collettività, collaboro su temi sociali ma soprattutto con persone che si occupano di sostenibilità ambientale (come il recupero e la valorizzazione dei rifiuti, attività di economia circolare, analisi dei dati e ricerca di nuove soluzioni innovative). La parte di collaborazione col territorio per noi è una parte fondamentale, soprattutto se ci occupiamo della produzione di vino è importante prendersi cura di esso.
In un mondo così in cambiamento cosa è per Ruffino l’innovazione?
L’innovazione è tutto ciò che ti permette o di approcciarti a qualcosa di nuovo oppure di cambiare l’approccio che avevi. Ruffino ha investito molto nella raccolta e nell’analisi dei dati per scoprire nuove tecnologie in modo da riutilizzare i cicli produttivi, capire eventuali perdite e creare cicli chiusi per il risparmio dell’acqua. Ruffino investe molto nell’innovazione e nell’efficientamento del capitale umano. L’innovazione non nasce da sola, per questo è importante affidarsi alla ricerca e allo sviluppo, non solo agrario, ma anche industriale, per nuovi macchinari innovativi. Questo investimento permette poi di ottimizzarci in termini di tempo riducendo l’impatto ambientale.
Guardando il sito, vi è una sezione dedicata a Ruffino Cares, in cui vi occupate anche della diversità e inclusività. Come viene declinata questa attenzione verso le persone sia all’interno che all’esterno di Ruffino?
All’esterno dell’azienda, per sottolineare l’impegno su questo fronte, abbiamo adottato la certificazione sulla parità di genere. Noi, infatti, abbiamo il 44% di impiegate di sesso femminile e il 40% delle persone presenti nella realtà di Ruffino che ricopre ruoli di gestione delle risorse come qualifica di manager. All’interno dell’azienda non ci sono nemmeno sostanziali differenze tra il salario maschile e quello femminile a parità di mansione. Con il comitato della parità di genere portiamo avanti una serie di iniziative. È un investimento importante che ha il suo ritorno nell’azienda. Ruffino ritiene che la valorizzazione della diversità sia una forza. Abbiamo persone nell’azienda che vengono da un percorso di rifugiati e hanno trovato un posto di lavoro. Siamo molto inclusivi. Abbiamo anche politiche interne a tutela delle famiglie nei casi di necessità e, dunque, abbiamo dato la possibilità di adottare anche lo smart working quando la mansione lo rende possibile. Il nostro direttore delle risorse umane è attento ad ogni necessità.
In che modo avete attenzione verso le giovani generazioni?
Ruffino Cares è il nome che diamo alla nostra strategia di sostenibilità, che è composta da 4 pilastri. Quella ambientale, sociale, territoriale e il bere responsabile. Noi vogliamo che i giovani e i consumatori abbiamo gli strumenti adatti per approcciarsi al nostro prodotto in modo consapevole e responsabile. Attraverso Wine In Moderation abbiamo attivato una campagna nelle scuole per sfatare falsi miti legati al consumo di alcolici e divulgare un approccio moderato e responsabile a questa bevanda, trasmettendo il messaggio di mettersi alla guida sempre in modo consapevole e responsabile.
Ringraziamo Thomas Blasi per averci offerto un’occasione unica per comprendere più da vicino l’impegno di Ruffino nella realizzazione di una strategia di sostenibilità a 360 gradi, che tocca tutti gli aspetti della vita aziendale e si estende alla comunità più ampia, dimostrando come sia possibile per un’azienda storica rinnovarsi continuamente mantenendo saldi i valori di eccellenza, rispetto e responsabilità.