Il mercato del food in Italia rappresenta oggi quasi un quarto del Pil nazionale, con un valore complessivo di oltre 570 miliardi di euro. Questo è quanto emerge dai dati presentati da Coldiretti e riferiti all’anno 2021.
“L’emergenza globale provocata dal Covid ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza” ha dichiarato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che l’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale.
Analizziamo nel dettaglio com’è composto quindi il mercato del food italiano.
Il mercato del food in Italia
La filiera agroalimentare italiana ha dimostrato in questi ultimi due anni una notevole capacità di resilienza. Con un incremento del fatturato che accomuna agricoltura, industria e grande distribuzione. Anche i dati 2021 relativi alla ristorazione sono stati positivi. E sicuramente in crescita rispetto al 2020 negativo a causa di tutte le limitazioni legate alla pandemia da Covid.
Secondo il rapporto Coldiretti presentato lo scorso novembre 2021, il Made in Italy a tavola vale oggi quasi un quarto del Pil nazionale. E vede impegnati in tutta la filiera, dal campo alla tavola, circa 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio.
Una rete diffusa lungo tutto il territorio che – dichiarano da Coldiretti – viene quotidianamente rifornita dalle campagne italiane dove stalle, serre e aziende hanno continuato a produrre nonostante le difficoltà legate al Covid, garantendo le forniture di prodotti alimentari sulle tavole degli italiani e di tutto il mondo.
I prodotti di maggior successo nel mercato italiano del cibo
L’Italia è il primo produttore Ue di riso, grano duro e vino. Ma anche di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. Anche nel settore della frutta il Belpaese si distingue sul mercato internazionale per la produzione di mele, pere, ciliegie, uva da tavola, kiwi, nocciole e castagne.
Negli ultimi anni il settore agricolo italiano è stato soggetto a diversi processi di innovazione, e l’agricoltura made in Italy è considerata una delle più green d’Europa.
Ecco alcuni dati relativi al settore biologico italiano:
- oltre 80mila operatori
- il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316)
- 526 vini Dop/Igp
- 5.333 prodotti alimentari tradizionali
- la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori con il progetto Campagna Amica
Il settore del BIO in Italia
Al Salone internazionale del biologico e del naturale che si è tenuto qualche settimana fa a Bologna sono stati presentati i dati dell’Osservatorio SANA 2022 relativi al mercato alimentare biologico in Italia.
Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno hanno raggiunto 5 miliardi di euro e rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componente legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%).
Continua anche la crescita dell’export bio Made in Italy, +16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali. Dal 2012 ad oggi il mercato interno legato al biologico è cresciuto del 131%, ancor più brillante la crescita dell’export (+181% rispetto al 2008).
Rispetto ai canali di vendita del bio nel settore del food emerge inoltre che:
- la rete di negozi specializzati ha registrato un -8% rispetto allo stesso periodo del 2021
- la distribuzione moderna ha mantenuto gli stessi trend del 2021 (+0,8%)
- crescono del 5% gli altri canali (vendita diretta realizzata in mercatini e aziende, gruppi di acquisto solidale, farmacie, parafarmacie ed erboristerie).
I rapporti tra mercato del food in Italia e il mercato estero
La Germania si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food con un incremento del 7% rispetto al 2020. Tra i principali paesi verso i quali l’Italia esporta prodotti del settore food ci sono poi gli Stati Uniti, che si collocano al secondo posto con un incremento del 17% nel periodo gennaio-agosto 2021. La Francia (+7%) è stabile al terzo posto. Mentre al quarto posto c’è la Gran Bretagna dove però le vendite sono piuttosto ferme a causa delle difficoltà legate alla Brexit (procedure doganali, aumento dei costi di trasporto, maggiori controlli, ecc). Fra gli altri mercati che importano prodotti italiani del mercato del food si è registrata nel 2021 la crescita del 15% in quello russo e del 47% su quello cinese.
L’emergenza sanitaria Covid – precisa la Coldiretti – ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea. E si registra anche – continua la Coldiretti – un impatto positivo sulle vendite all’estero delle vittorie sportive che hanno dato prestigio all’immagine del Made in Italy.
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