Nata in Toscana, RCR Cristalleria Italiana è un’azienda che ha saputo portare l’eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo. I suoi principali punti di forza sono la qualità, l’innovazione continua e l’impegno verso la sostenibilità. Un perfetto equilibrio che ha permesso all’azienda di andare oltre il mercato delle liste nozze, conquistando anche il settore dei professionisti del bere, come sommelier e bartender.
In questa intervista, Alessandra Niccolini, Marketing Manager di RCR, ci parlerà del Luxion, il materiale di produzione che ha sostituito il cristallo, e di come la sostenibilità possa essere una sfida sempre possibile da affrontare.
In questa intervista, Alessandra Niccolini, Marketing Manager di RCR per Business Intelligence Group
RCR è una solida realtà dal 1967, cosa vi ha permesso di rimanere competitivi per tutti questi anni?
La scelta di cambiare materiale di produzione, dal cristallo al Luxion, e la possibilità di aprire la nostra offerta a mercati diversi da quelli delle liste di nozze per orientarsi verso settori più professionali che richiedono quindi uno sforzo in termini di design e di studio delle forme sempre più resistenti, durevoli e performanti, oltre che rispondenti a standard estetici riconosciuti al brand RCR.
Tutti i vostri prodotti sono realizzati in vetro sonoro superiore, quali sono le caratteristiche di questo materiale?
Si tratta di una categorizzazione del vetro all’interno della quale ricade il LUXION, il materiale brevettato da RCR per la produzione di tutti i suoi prodotti. Siamo infatti passati dalla produzione in cristallo a quella in vetro sonoro superiore perché, a differenza del primo, è riciclabile al 100%, tanto che il cosiddetto rottame può anche essere re-immesso nel ciclo prodotti, rigenerandosi appunto!
Il vantaggio del vetro sonoro superiore, oltre al rispetto per l’ambiente, è che ha caratteristiche tecniche ed estetiche di alta qualità. È quindi: riciclabile, trasparente, brillante, lavabile in lavastoviglie e resistente.
I vostri prodotti sono riciclabili, come è possibile dare loro nuova vita?
È possibile rigenerare il vetro sonoro superiore attraverso due atteggiamenti virtuosi: il primo riguarda le abitudini di raccolta differenziata dei rifiuti da parte di chiunque, utilizzatore professionale, o consumatore finale che sia, in quanto il nostro vetro è riciclabile nella campana di raccolta del vetro, a differenza ad esempio del cristallo il secondo riguarda il ciclo produttivo in quanto la formula chimica del LUXION prevede anche l’inserimento del rottame, ovvero dei prodotti realizzati in vetro sonoro superiore che possono esser reimmessi nella produzione stessa, dando nuova vita alla materia prima che viene nuovamente fusa, con ripercussioni positive sulla qualità stessa.
Secondo l’Osservatorio sulla Rigenerazione, nel 2025 il 32,5% degli italiani ha indicato l’acquisto di prodotti durevoli e di qualità come la sua principale priorità. Avete riscontrato un cambiamento nei comportamenti d’acquisto dei vostri clienti?
La durevolezza dei prodotti, altrimenti detta in francese durabilité, è il segnale dell’impegno dei consumatori ad utilizzare, evitando l’uso e getta. Questo atteggiamento è riscontrabile anche nelle abitudini al consumo dei nostri bicchieri e calici, sia in ambito professionale che casalingo: nel primo caso in quanto la richiesta è di prodotti resistenti per diversi settori di utilizzo, sia in ambito horeca che tableware; nel secondo caso invece il consumatore preferisce optare per prodotti che garantiscano una vita più lunga e quindi minori riacquisti.
Che valore ha il Made in Italy all’estero e in Italia?
Altissimo, all’Italia viene ancora riconosciuto il valore della qualità e l’eccellenza dell’artigianalità che abbiamo saputo trasformare in industria ed innovazione. Nel nostro mondo il Made in Italy è un driver commerciale e di comunicazione perché reca in sé il legame ad una terra ricca di arte, cultura e design.
Il processo di fusione che adottate è totalmente elettrico. Utilizzate fonti di energia rinnovabile?
In azienda ci concentriamo principalmente nell’ottimizzare la gestione dell’energia ma abbiamo anche impianto quasi 40.000 mq di pannelli fotovoltaici e lavoriamo per ridurre sempre di più l’uso di fonti di energie diverse da quella elettrica.
Quale consiglio vorreste dare a un’azienda che vuole rendere sostenibili i propri processi produttivi?
La responsabilità, sentirsi responsabili di ciò che stanno facendo è l’atteggiamento mentale, poi la sincerità come elemento distintivo della comunicazione che faranno all’esterno e infine la competenza, ovvero dotarsi di esperti e tecnici che possano supportare verso la transizione energetica.
Secondo voi, quali saranno i dati significativi che emergeranno dalla prossima rilevazione dell’Osservatorio sulla Ri-Generazione?
In termini di consumatore finale una sempre maggiore attenzione alla sfera del benessere personale, intesa o come centramento della persona e consapevolezza dei propri meccanismi di funzionamento. In parte, peraltro, lo auspichiamo perché le ripercussioni sui consumi saranno sempre più in favore della qualità, della responsabilità a discapito di prezzo e produzione intensiva ed estensiva in Paesi dove l’essere umano è uno strumento e non una risorsa.