Cos’è una start up?

Per aprire una star up è importante conoscere quelli che sono i requisisti, ma prima ancora è bene definire cos’è una start up. Si tratta di un’impresa innovativa. I settori economici in cui investire sono tantissimi: settore informatico, delle telecomunicazioni, settore medico, moda, turismo, food, agricoltura e tanti altri.

La startup innovativa deve essere costituita in forma di società di capitali. È quindi possibile aprire una startup come società a responsabilità limitata (SRL) oppure come società per azioni (SPA). Risulta raro che venga scelta la forma di società in accomandita per azioni (SAPA) o di cooperativa (es. SCARL).

Una volta costituita, solo se la società viene iscritta alla sezione speciale del Registro delle imprese può acquisire la qualifica di società innovativa e godere delle agevolazioni per le startup.

Le caratteristiche di una start up innovativa

Una start up mira alla creazione di un prodotto o di un servizio innovativo. Tale innovazione può riguardare non solo il bene offerto, ma anche il metodo di produzione o di commercializzazione. Per iscriversi alla sezione speciale del Registro delle imprese, la società deve possedere alcuni requisiti previsti dalla legge:

  1. età dell’attività minore o uguale a 5 anni;
  2. sede fiscale in Italia. In alternativa, sede in uno degli Stati membri dell’Unione Europea con sede produttiva o filiale in Italia;
  3. dal secondo anno di attività, la produzione annua non deve superare i 5 milioni di euro;
  4. non aver mai distribuito utili;
  5. non essere stata costituita dalla fusione, scissione o cessione di altre società;

Inoltre, una startup innovativa deve soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti:

  • 1/3 dei dipendenti o collaboratori deve essere altamente qualificato (dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori) oppure i 2/3 dei soci o collaboratori devono avere una laurea magistrale;
  • essere titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato (privativa industriale o biotecnologica) oppure di un programma per elaboratore originario;
  • sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 15% del maggiore importo tra il costo e il valore della produzione.

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Quali sono i requisiti per aprire una start up?

Per dare il via ad una start up, è importante ricorrere all’analisi di mercato per individuare il pubblico giusto nonché la tipologia di risposta che si potrà avere da quel target.

Il metodo migliore utilizzato per svolgere analisi di mercato è quello che integra indagini quantitative e qualitative. Analizzando il mercato sarà possibile non solo individuare il pubblico, ma anche analizzare la concorrenza e il contesto economico per la start up di riferimento.

1. Ideazione e sviluppo

Ideazione e sviluppo sono i punti da cui partire per aprire una startup. L’idea deve naturalmente essere innovativa e possedere le caratteristiche di fattibilità e durabilità.

2. Formazione del gruppo di lavoro

La formazione del gruppo di lavoro è alla base di ogni progetto. Per creare un team valido vanno valutate con cura le competenze dei singoli collaboratori: devono tutte essere diverse in relazione al modello di business.

3. Selezione del Business Model

Una volta formato il gruppo di lavoro, bisogna poi capire se l’idea iniziale sia effettivamente valida e può trasformarsi in un’impresa sulla quale investire.

Il Business Model è il metodo con cui una start up pianifica di generare entrate. L’obiettivo è quello di stabilire un modello di business sostenibile. Tutti i processi e le politiche aziendali che una start up adotta e segue fanno parte del modello di business: una descrizione di come la startup crea, consegna e acquisisce valore per sé e per il cliente.

aprire una start up

Quali sono i requisiti per aprire una start up? Tutto quello che devi sapere per farlo – Canva

4. Finanziamenti

I finanziamenti sono alla base di ogni start up lungo tutto il ciclo di vita: nascita, sviluppo, espansione, maturità. In particolar modo lo sono per la fase iniziale o di early stage della startup, dove ancora non si dispone né di un prodotto né di un business model sostenibile.

I principali canali di finanziamento utilizzati dalle start up
  • Bootstrapping: indica l’uso di capitali propri per aprire una start up. Si tratta di autofinanziamento. In fase di avvio lo startupper può avere difficoltà nel reperire finanziamenti e ricorre spesso all’utilizzo di capitali propri o di soggetti disposti a investire in un’impresa rischiosa.
  • Crowdfunding: la raccolta di fondi, per lo più tramite Internet, attraverso piccoli contributi di gruppi numerosi che condividono uno stesso interesse o un progetto comune oppure intendono sostenere un’idea innovativa. Se la campagna di crowdfunding ha successo, il richiedente riceve una somma richiesta; chi finanzia può ricevere una forma di ricompensa. La piattaforma riceve una provvigione.
  • Business Angel: un soggetto privato diventa socio apportando fondi ad una start up in cambio di capitale di rischio della stessa.
  • Venture capital: un fondo creato appositamente da società di gestione del risparmio autorizzate per investire in start up. L’investitore venture capitalist, una volta scelta la start up su cui investire, entra nel capitale di rischio di quella società e vi rimane sino alla scadenza del finanziamento o in caso di vendita della società.
  • Incubatore di startup: luogo dove gli imprenditori hanno a disposizione strutture, servizi e competenze per sviluppare le idee di business. Consente a chi crea una start up di ottenere spazi fisici e di co-working, servizi amministrativi e organizzativi, formazione, consulenza, accesso a finanziamenti e networking.
  • Acceleratore di startup: società che supporta lo sviluppo di altre start up attraverso programmi che includono servizi professionali e opportunità di finanziamento. Un programma di accelerazione prevede un periodo di formazione di media durata, solitamente dai 6 ai 12 mesi.
  • Prestiti bancari: concessione di finanziamenti tramite il fondo di garanzia per le PMI, Competition, mutui per giovani imprese.
  • Finanziamenti pubblici: bandi per sostenere, con prestiti a tasso agevolato o contributi a fondo perduto, nuove imprese e start up.

5. Fondazione della Start up e scelta della Forma Giuridica

Scegliere il modello societario è un altro passo importante. Tra le forme di società di capitali, quelle maggiormente scelte dagli Startupper sono la SRL Semplificata e la SRL Start up innovativa.

6. Minimum Viable Product (MVP)

A questo punto bisogna realizzare un Prodotto Minimo Fattibile o MVP, che presenta delle caratteristiche minime e che funzioni. Poi, è necessario immettere l’MVP nel mercato e farlo testare da uno specifico target di consumatori o di buoni clienti facendosi rilasciare dei feedback.

7. Validazione del mercato

Infine occorre validare i clienti e verificare se il business model è scalabile. Per far ciò è necessario far partire le attività di marketing e immettere una quantità limitata di prodotti/servizi in aree selezionate di mercato, valutando se viene venduto. Se le vendite sono alte si sarà raggiunto il Product Market Fit: i clienti esprimono soddisfazione verso il prodotto perché risolve il loro problema.

La fase successiva sarà quella di fornire al mercato la giusta user experience e continuare ad investire nel marketing in modo che la domanda cresca. Se la customer validation non funziona, occorre ritornare alla fase precedente e scoprire ciò che non ha funzionato.

Start up in crescita nel 2021: BIG Business Intelligence Group

Sostenibilità, innovazione, inclusività sociale, accessibilità e attenzione alla salute e al benessere. Sono queste le tematiche su cui si concentra la start up Business Intelligence Group, guidata da Gianni Bientinesi.

Ed è proprio grazie a queste caratteristiche che l’azienda offre ai propri clienti un servizio molto differente rispetto al mercato e ha già collezionato importanti traguardi non solo in territorio nazionale, ma in tutta Europa. Selezionata da European Data Incubator tra le più brillanti start up in Europa sui Big Data per lo sviluppo di sistemi geo intelligence legati alla mobilità sostenibile, Business Intelligence Group è oggi un punto di riferimento per i sistemi intelligenti di geomarketing attraverso l’utilizzo dei BIG DATA.
La start up ha aperto una nuova sede di Direzione Marketing a Manhattan con l’obiettivo di sviluppare il mercato americano.