Al giorno d’oggi, chiunque desideri aprire un’attività, è necessario che apra una Partita Iva. Di seguito tutte le informazioni sull’apertura, sulla chiusura e sui vari costi a cui si può andare incontro.
La Partita Iva è un numero di 11 cifre utilizzato dal titolare di una determinata attività per pagare l’IVA. Ecco alcune informazioni riguardo le procedure di apertura e chiusura e i rispettivi costi.
Cos’è la Partita Iva e a cosa serve?
Con il termine ‘Partita Iva’ si indica un numero di 11 cifre con il quale si riconosce e identifica il titolare di un’attività e viene utilizzata per pagare l’Iva all’Agenzia delle Entrate. In genere, la Partita può coincidere con il codice fiscale solo nel momento in cui l’unico titolare e rappresentante dell’attività in questione è la persona fisica di riferimento. Si è obbligati ad aprire la Partita Iva quando tutti i lavoratori, non dipendenti da qualcuno, hanno un’entrata di 5.000 euro l’anno e se l’attività lavorativa svolta è continua. Si tratta, quindi, di un passo necessario da compiere se si vuole aprire un attività o, in generale, se si inizia a lavorare in autonomia ( e si rispettano i due punti prima citati). La Partita Iva serve, inoltre, per emettere qualunque tipo di fattura, che sia per un bene o per un determinato servizio.
La tassazione IRPEF per l’ Iva
Nel caso in cui si decide di aprire una partita IVA in regime forfettario, la tassazione IRPEF è fissata al 15%. Per chi è in un regime ordinario, invece, la tassazione varia in base al fatturato emesso:
- Fino a 15.000 euro si paga il 23%.
- Per cifre comprese tra 15.001 e 28.000 euro si paga un IRPEF del 27%.
- Per somme comprese tra 28.001 e 55.000 euro l’aliquota IRPEF arriva al 38%.
- Per somme comprese tra i 55.001 e 75.000 euro, l’ IRPEF per la partita IVA ammonta al 41%.
- Per chi supera i 75.000 euro deve versare un’aliquota del 43%.
Quali sono i vantaggi della Partita Iva? Ecco cosa sapere
Disponendo di una Partita con regime ordinario, si ha la possibilità di poter effettuare una detrazione dell’IVA in base ai costi sostenuti per la propria attività. La percentuale di deduzione può variare in base al alcuni fattori, tra questi:
- il tipo di attività,
- la tipologia di spese sostenute (di conseguenza, non tutte possono essere al 100%).
Per far calare le tasse da pagare, l’impresa o il libero professionista dotato di Partita può portare le sue spese in detrazione o in deduzione le sue spese. Se da una parte le spese deducibili fanno abbassare la base sulla quale vanno calcolate tutte le tasse, d’altra parte le spese detraibili fanno diminuire l’imposta sui redditi. Per esempio, tutte le spese legate alla formazione professionale come corsi professionali, master o convegni sono spese deducibili al 100%. Per quanto riguarda le spese legate all’acquisto di articoli e apparecchi tecnologici, la deduzione che si può ricevere è pari all’80%.
Come aprire una Partita Iva?
In genere, il costo della richiesta per aprire una partita IVA è assolutamente gratuito. Per inviare la domanda è necessario presentare un modulo in cui si indica il codice ATECO e si aggiunge un documento di identità. L’intera procedura di iscrizione può essere effettuata online sul sito ufficiale dell’Agenzia delle entrate o, se si preferisce, è possibile recarsi direttamente in una delle sedi dell’Agenzia. Infine, la procedura può essere affidata ad uno specialista del settore, in genere un commercialista, ma in questo caso si dovrà naturalmente pagare il servizio.
La procedura completa per aprire una Partita Iva
Come prima cosa, per aprire una partita Iva da libero professionista è necessario presentare il codice fiscale e il codice ATECO. Quest’ultimo è un codice alfanumerico utilizzato per classificare le diverse attività economiche. Dopo di che, si procede con la compilazione del modulo. In base alla propria personale situazione, è possibile scegliere tra:
- il modello AA9/12 utilizzato per le persone fisiche,
- il modulo AA7/10 per soggetti diversi da persone fisiche,
- il modello ANR/3 per soggetti che non dispongono di una residenza in Italia.
Tutti i tre modelli sono disponibili gratuitamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Una volta compilato il modulo, la richiesta sarà inviata e, se eseguita in modo corretto, verrà accettata.
Come chiudere una Partita e quanto costa?
Per chiudere una partita IVA, la procedura è esattamente pari alla situazione di apertura. Nel caso di chiusura, ovviamente, è necessario fare richiesta del modulo apposito per questo servizio. In genere, per chiudere la partita Iva, è possibile anche lasciarla semplicemente inattiva per almeno tre anni. Dopo questo periodo di tempo, infatti, la partita si chiuderà in modo automatico. La chiusura della partita Iva ha un costo pari a circa 50 euro (questa cifra comprende la marca da bollo per la S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o nel caso in cui l’impresa è presente nel registro delle imprese e non utilizzi ComUnica.
Quante persone in Italia hanno aperto la Partita?
Secondo gli ultimi dati di una ricerca condotta dall’Osservatorio sulle Partite Iva, da gennaio a marzo 2022 vi sono state ben 188.451 aperture. Confrontando questo tasso con il corrispettivo periodo nell’anno precedente, si evince che si è registrato un aumento delle persone fisiche del +3.2%, mentre per quanto riguarda le società di persone l’aumento è stato del 0.6%.
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