Il mercato automotive italiano si presenta come un settore ben articolato. In generale, la differenza basilare è tra la sezione che si dedica alla produzione di autoveicoli e la componentistica. Di seguito alcune informazioni sul valore attuale del mercato automotive e le previsioni per il futuro.
Il mercato automotive è un settore centrale e primario per lo sviluppo dell’economia del Paese. Ecco alcune informazioni specifiche sul valore del mercato auto e tutte le previsioni sul futuro secondo l’edizione 2022 del Global Automotive Outlook di Alix Partners.
Il valore del mercato di automotive nel 2021
Dopo il periodo pandemico che ha naturalmente indotto una crisi del settore, in tutta l’Europa già alla fine del 2020 e l’inizio del 2021 si è registrato un lieve aumento nel mercato. Questo è stato possibile grazie alla riapertura che ha portato una maggiore richiesta di veicoli, anche se sempre inferiore al 2019 (quest’anno ha registrato ben 1.553 milioni di nuove vetture). Prendendo in esame l’Italia, il mercato ha raggiunto nel 2021 un valore di 280 miliardi di euro.
Il futuro del mercato auto secondo Global Automotive Outlook
La Global Automotive Outlook di Alix Partners, nota società di analisi su automotive e molto altro, ha reso nota l’edizione del 2022 sul futuro del mercato automotive. Secondo i dati, nel 2022 i veicoli immatricolati subiranno una flessione, totalizzando 79 milioni di veicoli, rispetto agli 80 milioni dell’anno precedente. Per il 2023 e il 2024, però, si prospetta un recupero del mercato internazionale che raggiungerà rispettivamente gli 87 e i 95 milioni di mezzi.
Quali sono gli obiettivi futuri del settore automotive?
Anfia, in una ricerca di mercato del 2020, ha registrato un calo del 12,85% e del 9,7% rispettivamente dell’import ed export italiano. Gli operatori di mercato, però, hanno già fissato degli obiettivi e percorsi da seguire per risollevare le percentuali. Come prima cosa, si tenderà a raggiungere in modo totale uno sviluppo dei modelli di veicoli ibridi ed elettrici, così da limitare al massimo le emissioni e gli impatti ambientali. Oltre alla sostenibilità, un punto base per il progresso del mercato automotive è l’innovazione tecnologica, in modo da garantire un stato sempre più confortevole al pubblico. A favore dell’innovazione tecnologica e meccanica, inoltre, è bene incentivare scambi di idee e confronti continui tra settore privato e mondo accademico, riuscendo magari a dare vita a possibili partnership e collaborazioni.
Previsioni future del mercato auto
Il mercato automotive italiano prevede un recupero di 1,8 milioni nel 2025. Si tratta di una percentuale maggiore del 19% in relazione all’anno precedente. Le difficoltà incontrate nel corso del 2020 è probabile che continueranno fino al 2024, anche se si noterà uno sviluppo positivo progressivo. L’obiettivo per il futuro è quello di incentivare un aumento e il passaggio assoluto ai veicoli elettrici e a batteria. Proprio per raggiungere questo fine, il settore investirà per i successivi cinque anni ben 526 miliardi di dollari.
La situazione futura delle auto elettriche
Per quanto riguarda le auto elettriche, si prevede che queste supereranno definitivamente i veicoli tradizionali non prima del 2035. Si prospetta che i veicoli elettrici rappresenteranno il 44% delle immatricolazioni per l’anno 2028 e l’83% per l’anno 2035. Parlando in modo specifico dell’Italia, il passaggio e lo sviluppo dei veicoli ecologici passerà dal 4% del 2021 al 54% del 2030.
Quali saranno i prezzi delle materie prime?
In genere, si pensa che la crescita dei veicoli green sarà ostacolata dall’aumento dei costi delle materie prime. Per un veicolo elettrico, infatti, sono necessari nella media 24 mila euro, a differenza dei 15 mila per i veicoli tradizionali a combustione. Già da adesso si registra un aumento di alcune materie prime come il nickel e il cobalto, prodotti di cui il maggior esportatore è la Russia.
Competitività sui costi e sulla rete di ricarica
Secondo le ricerche condotte dal Global Automotive Outlook, si prospetta una concentrazione dei futuri clienti sul prezzo di acquisto del veicolo, sui costi di proprietà e sulla comodità di ricarica. Di conseguenza, la competitività si focalizzerà sui costi e sulla più ottimale rete di ricarica. Per quanto riguarda l’Italia, questa dispone di 28 mila punti di ricarica. In vista dei futuri investimenti di 750 milioni di euro, però, sarà possibile aggiungere altri 21mila punti di ricarica e raggiungere una potenza medio-alta.
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