Intervista a Gianni Bientinesi, CEO di Business Intelligence Group
In occasione dell’evento Customer Centricity 2025, promosso da Unione Nazionale Consumatori, il Dott. Gianni Bientinesi – CEO di Business Intelligence Group – riflette sul legame tra imprese, cittadini e futuro sostenibile.
Come evolverà il concetto di sostenibilità nel rapporto tra aziende e consumatori?
La sostenibilità è entrata in una nuova fase evolutiva: non è più un’etichetta da esibire, ma un’infrastruttura strategica che guida scelte, comportamenti e investimenti. In Business Intelligence Group, osserviamo una transizione netta dal modello CSR (responsabilità sociale posticcia) a quello di rigenerazione integrata: oggi sostenibile è chi ripara, valorizza e restituisce.
Chi continua a dire che la sostenibilità è morta, non ha letto i dati. Secondo uno studio recente pubblicato da Springer (Gopal & Pitts, 2025), le aziende che integrano criteri ESG (Environmental, Social, Governance) hanno una migliore redditività di lungo periodo, maggiore accesso al credito e minore volatilità azionaria.
Il concetto di sostenibilità sta maturando: non si parla più solo di ambiente, ma di creazione di valore condiviso, filiere etiche, governance trasparente, impatto sociale. L’Europa con la CSRD ha ufficialmente spostato l’asticella: non sei sostenibile se non misuri, rendi conto e correggi. Queste iniziative stanno ridefinendo la sostenibilità da valore volontario a obbligo regolamentare e reputazionale.
Abbiamo chiesto ai manager nel nostro network LinkedIn se la sostenibilità rappresenti un costo o un vantaggio. Il 45% ha risposto che è vantaggiosa non solo per l’ambiente, ma per il business. Questo dato è potentissimo. Perché segna un passaggio epocale: la sostenibilità è entrata nel lessico della convenienza.
Come dimostro nel saggio RI-GENERAZIONE, siamo davanti a un cambio di paradigma: chi investe in modelli ESG performa meglio, attira capitale, fidelizza clienti, gestisce meglio i rischi.
Quali cambiamenti ci aspettiamo nel comportamento dei consumatori?
Stiamo assistendo a una politicizzazione dell’acquisto.
Uno studio della Louvain School of Management (Hostert, 2023) dimostra che il 72% dei consumatori sotto i 30 anni considera la sostenibilità un criterio determinante nelle scelte di acquisto, più ancora del prezzo.
Non è più sufficiente dichiarare: serve coinvolgere. I brand devono costruire relazioni orizzontali con il cliente, basate su verità, partecipazione, tracciabilità.
Le nuove generazioni – soprattutto Gen Z e Alpha – non vogliono solo “prodotti sostenibili”, ma aziende sostenibili. Vogliono trasparenza, partecipazione, accesso a dati reali.
Nel nostro studio RI_GENERAZIONE, abbiamo osservato una radicalizzazione positiva: i giovani consumatori non accettano incoerenze. Se un brand predica green e agisce in modo opportunista, viene rifiutato.
Questo approccio non è nichilismo: è attivismo consapevole. E lo vediamo nei trend d’acquisto, nelle community online, nelle scelte educative. La sostenibilità sarà sempre più un criterio di cittadinanza economica.
Molte aziende si dichiarano sostenibili. Ma quante lo sono davvero?
Il fenomeno del greenwashing è stato analizzato nel settore bancario da Nahari (2024), che ha dimostrato come la mancanza di dati chiari ESG aumenti il rischio reputazionale e diminuisca la fiducia degli investitori.
C’è ancora un grande gap tra comunicazione e implementazione. Le aziende che “dicono” sostenibilità ma non agiscono perdono fiducia. Quelle che lo fanno diventare un pilastro operativo creano vantaggio competitivo.
Nel nostro caso, questo impegno è stato riconosciuto anche a livello nazionale. Business Intelligence Group è stata selezionata da Intesa Sanpaolo come una delle aziende premiate nel programma “CresciBusiness – Progettiamo Sostenibile” per l’impegno concreto e misurabile nella trasformazione sostenibile del proprio modello di business.
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Questo premio non è solo un riconoscimento: è la conferma che sostenibilità e performance economica sono compatibili – e anzi, si rafforzano a vicenda.
Come si riconosce chi è sostenibile davvero da chi lo è solo in apparenza?
Semplice: chi è sostenibile, si espone.
Lo studio di Daniel Tyrväinen (University of Turku, 2024) mostra come i green bond con trasparenza certificata hanno un rendimento stabile, mentre quelli soggetti a greenwashing perdono valore più velocemente nei mercati secondari.
Chi è davvero sostenibile pubblica i propri limiti, non solo le eccellenze. Accetta l’audit, il confronto, le critiche. Chi bluffa, invece, si limita a colorare di verde le etichette.
La sostenibilità è una moda o una necessità?
Il World Economic Forum (2023) ha classificato 5 dei primi 10 rischi globali come direttamente legati alla mancata sostenibilità (clima, biodiversità, salute ambientale, disuguaglianze).
Il messaggio è chiaro: sostenibilità = sopravvivenza + competitività. Le aziende che adottano modelli sostenibili hanno performance finanziarie superiori nel medio-lungo termine (Blahušiaková, 2025), soprattutto perché riducono i rischi futuri e attraggono i migliori talenti e investitori etici.
Quanto contano certificazioni e normative?
La nuova direttiva europea Green Claims Directive vieta l’uso di espressioni come “ecologico” o “sostenibile” senza prove certificate. Le certificazioni sono diventate linguaggi universali di fiducia.
Secondo Springer (2025), le aziende con certificazione ESG verificata hanno un +30% di vantaggio competitivo percepito tra i consumatori digitali e un costo del capitale più basso.
Come integrate la sostenibilità in Business Intelligence Group?
Non ci limitiamo a integrarla. La facciamo vivere nei dati, nelle persone, nelle scelte strategiche.
- Monitoriamo indicatori ESG in tempo reale
- Offriamo dashboard predittive ai clienti
- Costruiamo filiere trasparenti, anche per i fornitori
Il riconoscimento da Intesa Sanpaolo non è stato casuale: è la conferma che sostenibilità, efficienza e performance possono coesistere.
Cosa guida davvero la scelta dei consumatori sostenibili?
Uno studio pubblicato da Theseus (Farzand, 2024) mostra che il 41% dei consumatori Millennials e Gen Z sceglie attivamente aziende con pratiche ESG certificate. I driver principali sono:
- Tracciabilità
- Impatto ambientale ridotto
- Equità sociale
- Pricing trasparente
I consumatori oggi vogliono essere co-protagonisti, non bersagli.
Come cambia la percezione della sostenibilità tra generazioni?
La Gen Z è ossessionata dalla coerenza. Anderson (UNC, 2023) ha mostrato come il mismatch tra messaggi ESG e pratiche reali generi crolli di engagement fino al 50%.
Le generazioni precedenti invece associano sostenibilità a benessere personale: sicurezza, qualità, durabilità. Due linguaggi diversi, stesso obiettivo: fiducia
Come la ricerca di mercato può guidare l’innovazione sostenibile?
Nel nostro lavoro, combiniamo AI, ascolto semantico, analisi predittiva ESG per aiutare le imprese a:
- Mappare aspettative e sensibilità
- Prevenire derive comunicative (es. greenwashing)
- Progettare soluzioni desiderate e sostenibili
Come dimostra Tyrväinen (2024), l’analisi ESG ben fatta aiuta anche gli investitori a orientare capitali in modo efficace.
“In un mondo iperconnesso, trasparente e regolato, la sostenibilità non è un’opzione. È l’unica strada. E oggi, grazie ai dati, possiamo dimostrare che conviene. A chi la pratica. A chi la racconta. A chi la vive.”
Fonti accademiche principali
- Gopal, S. & Pitts, J. (2025). Regulation and Frameworks: Current and Future Reporting Trends. Springer.
- Hostert, T. (2023). Non-Financial Reporting and CSRD. Louvain School of Management.
- Nahari, S. (2024). Greenwashing in the Banking Sector. Theseus.
- Tyrväinen, D. (2024). ESG Reporting & Investment Decisions. University of Turku.
- Farzand, S. (2024). ESG Criteria in Hospitality Marketing. Theseus.
- Blahušiaková, M. (2025). ESG and Young Generations. Strategic Management Journal.
- Anderson, E. (2023). Sustainability Messaging and Gen Z. UNC.
- Bientinesi, G. (2023). RI-GENERAZIONE. Bisogni e sfide della prossima generazione. Minerva Edizioni.
- World Economic Forum (2023). Global Risks Report.
- Sachs, J. (2022). The Age of Sustainable Development. Columbia University Press.
A tutti i nostri lettori, se siete interessati a rimanere aggiornati e volete scoprire di più sulle iniziative di sostenibilità vi invitiamo a seguire il nostro magazine dell’innovazione.