La grande distribuzione organizzata, (GDO), è il moderno sistema di vendita al dettaglio attraverso una rete di supermercati e di altre catene di intermediari di varia natura. Rappresenta l’evoluzione del supermercato singolo, che a sua volta costituisce lo sviluppo del negozio tradizionale.
Dal punto di vista storico la nascita del “Grande Magazzino” è fatta coincidere con l’apertura da parte di Aristide Boucicaut del rinnovato “Le Bon Marchè” a Parigi nel 1852. Questo primato viene conteso dall’ americana Macy’s, che aprì a New York nel decennio successivo ma con ampiezza merceologica nettamente superiore. Parlando di GDO automaticamente il pensiero va ai centri commerciali: altro fenomeno. Questa tipologia architettonica di “macchina per vendere” venne “inventata” negli USA dall’Arch. Victor Gruen nei primi anni ’50 per la catena commerciale di J.L. Hudson. Ci vorranno all’ incirca 30 anni perché questa formula di consumo di massa appaia in Italia.
Per gli amanti del cinema, emblematica è la scena del film “The blues Brothers” in cui si vede un inseguimento di auto all’ interno di un centro commerciale. Siamo nel 1980, quando in Italia i primi centri commerciali si affacciavano timidamente sul mercato.
IL QUADRO EVOLUTIVO
Normalmente in Italia un centro commerciale è sempre associato ad un Ipermercato che funge da “locomotiva” per l’intero centro. Fino ad oggi più grande è l’ipermercato, più forte è il centro commerciale. Una formula semplice: la massifficazione della spesa alimentare che traina gli altri acquisti. E’ ancora valido questo approccio? Già da qualche anno ormai si parla di crisi della Grande Distribuzione. Molteplici sono i fattori che vengono individuati:
- l’ipertrofico proliferare deipunti vendita,
- l’espansione dell’“hard discount”,
- la diffusione della spesa via Internet,
- il cambiamento dei gusti di una parte dei consumatori che preferiscono il rapporto “one to one” al prodotto massificato
- la contrazione dei consumi
IL FUTURO DELLA GDO
A tutte queste discussioni quest’anno si è aggiunto un fattore inaspettato e dirompente: la #pandemia. Questo evento potrebbe aver agito come un catalizzatore, accelerando dinamiche già in atto, oppure essere un fenomeno passeggero che nel tempo si “sgonfierà”. Ma potrebbe addirittura verificarsi la tendenza inversa, ovvero l’esperienza dell’isolamento potrebbe rivitalizzare una formula che richiede aggregazione, sulla spinta del desiderio di tornare a vivere come prima. Quello che possiamo registrare, al momento, è che ci sono tre attori che si stanno giocando il loro futuro oggi più che mai:
- I piccoli, che a causa della chiusura forzata si trovano in difficoltà a far quadrare i loro conti economici. Basilare sarà il supporto della politica in questa fase.
- I grandi gruppi, che forti del loro potere economico e sociale hanno a disposizione le risorse necessarie a superare questa fase. Sempre se saranno bravi a leggere i cambiamenti comunque in atto.
- L’ on-line, forte del balzo in avanti compiuto in questi mesi che ha permesso di raggiungere traguardi che altrimenti avrebbero richiesto anni. L’ aver bruciato le tappe potrebbe, però, esporre questo canale a debolezze strutturali in grado di comprometterne lo sviluppo futuro.
Vista così potrebbe sembrare una lotta impari, con i grandi e l’on-line che possono avvalersi dei più avanzati strumenti di analisi, quali #ModelliPrevisionali, #SistemidiBusinessIntelligence #Geomarketing. Risorse che i piccoli non hanno. Stiamo quindi andando verso un bipolarizzazione nel panorama distributivo
Se è vero che la storia è ciclica, e quanto già visto prima o poi torna, allora Golia farebbe bene a non dimenticarsi del piccolo Davide.
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