Mario Manzo, una delle menti più brillanti nel campo dell’innovazione, ha costruito una carriera caratterizzata da una serie di iniziative imprenditoriali di successo nei settori della comunicazione, consulenza e digitalizzazione. In questa intervista alla redazione di Business Intelligence Group, Manzo condivide la sua visione sulla trasformazione digitale, analizzando le sfide che le organizzazioni sia profit che non profit devono affrontare oggi. Approfondiamo il ruolo importante della Fondazione Piemonte Innova nel promuovere l’innovazione tecnologica nel territorio piemontese e scopriamo come nuove tecnologie come la blockchain stanno ridefinendo i processi democratici e aziendali. Un viaggio affascinante nel mondo della digitalizzazione e del futuro tecnologico, raccontato da uno dei suoi protagonisti più influenti.
Mario Manzo: la trasformazione digitale e l’innovazione nel Piemonte – L’intervista a Business Intelligence Group
Buongiorno, potrebbe presentare il campo in cui opera e dire di cosa si occupa?
Da molti anni mi occupo di innovazione e di efficientamento di processi grazie anche all’utilizzo di tecnologie abilitanti, negli ultimi tempi definita “trasformazione digitale”, Ho anche sviluppato alcune iniziative imprenditoriali nel campo della comunicazione, dei processi di consulenza e dell’implementazione di progetti di digitalizzazione e CRM.
Quali sono le principali sfide che le organizzazioni, sia profit che non profit, affrontano nel campo della trasformazione digitale oggi?
Nonostante si parli molto di trasformazione digitale, il sistema industriale e organizzativo italiano è ancora tra gli ultimi in Europa nelle classifiche di implementazione delle strategie di miglioramento organizzativo attraverso la trasformazione digitale. Due grandi sfide sono, da una parte, creare una vera cultura e un mindset digitale e, dall’altra, affrontare la mancanza di competenze e risorse. Per quanto riguarda ciò che definiamo la “curvatura digitale”, ovvero le competenze non di altissimo livello tecnologico (per esempio data scientist), si stima che manchino diverse centinaia di migliaia di persone rispetto ai posti disponibili.
Queste sfide riguardano tutte le organizzazioni, ma in particolare quelle non profit, che spesso sono più indietro rispetto a quelle business-driven.
Come Fondazione Piemonte Innova sta affrontando la sfida della digitalizzazione per promuovere l’innovazione e lo sviluppo tecnologico nel territorio?
La Fondazione è particolarmente impegnata nel diffondere la cultura del digitale e nel formare le organizzazioni sull’importanza dell’efficientamento dei processi attraverso la trasformazione digitale. In particolare, nell’ultimo anno abbiamo svolto attività in questa direzione nei confronti dei comuni piemontesi, che attraverso i fondi del PNRR avevano l’opportunità di ammodernare i propri sistemi tecnologici e applicativi, fornendo supporto in collaborazione con il CSI Piemonte e in accordo con la strategia regionale. Tale sfida è poi al centro delle attività dei due cluster che la Fondazione coordina: il Polo di Innovazione ICT della Regione Piemonte e il Cluster Nazionale delle Smart Technologies. Infine, all’interno della Fondazione abbiamo centri di competenza a supporto delle aziende del territorio, ma anche nazionali, per facilitare i processi di trasformazione digitale.
La Fondazione è uno dei punti di riferimento nazionali per la trasformazione digitale dei processi delle organizzazioni non profit, siano esse charity/ONG come Telefono Azzurro e Compassion, associazioni come Slow Food o Legambiente, o organizzazioni culturali come l’Accademia del Teatro La Scala o il Museo del Cinema di Torino. Inoltre, in accordo con il Garante per la Privacy, la Fondazione ha un centro di competenza dedicato alla formazione e all’implementazione di progetti a supporto della Privacy, GDPR e cybersecurity, particolarmente rivolti alle organizzazioni più piccole.
Quali sono le tendenze emergenti nel settore della tecnologia a impatto sociale su cui Piemonte Innova sta concentrando la propria attenzione per il futuro?
Cosa è la blockchain e in che modo questa tecnologia abilita la democrazia digitale?
Cosa permette oggi l’utilizzo della blockchain?
I potenziali casi d’uso della blockchain abbracciano quasi tutti i principali settori, compresi i servizi finanziari, la vendita al dettaglio, il marketing, la pubblicità, l’assistenza sanitaria, il manifatturiero, e molti altri.
A puro titolo di esempio, la blockchain può essere utilizzata per ridurre le frodi e altri problemi legati alla fiducia nell’acquisto di annunci pubblicitari digitali. Analogamente, la blockchain ha un’ampia gamma di applicazioni nel settore sanitario, tra cui il miglioramento dell’elaborazione dei pagamenti, delle cartelle cliniche elettroniche, degli elenchi dei fornitori, della sicurezza e dello scambio dei dati.
Quali sono oggi i limiti dei consumatori nell’utilizzo della blockchain?
Dal punto di vista dei consumatori, non vedo limiti significativi. I consumatori possono beneficiare dei vantaggi offerti dalla blockchain, spesso senza nemmeno conoscere il meccanismo sottostante. La tecnologia è progettata per essere trasparente e sicura, offrendo una maggiore fiducia nei processi senza richiedere una comprensione approfondita del suo funzionamento.
Qual è l’impatto del digitale sulla società e quanta fiducia è riposta dai cittadini?
Oggi il digitale è una delle principali leve abilitanti alla semplificazione e al supporto del benessere dei cittadini. Pensiamo solo all’impatto sulle procedure burocratiche, con sistemi che permettono di ottenere tutti i certificati da casa, di prenotare tramite multicanalità prestazioni sanitarie, e molto altro. Qualcuno potrebbe obiettare: “Perché allora per avere un passaporto ci vuole un anno?” La risposta è che, pur essendo tutto fattibile, i processi a volte vanno contro il digitale con punti di attrito o ostacoli che non permettono la reale adozione.
Il digitale è uno straordinario strumento per semplificare la vita di cittadini, clienti, pazienti, aziende e organizzazioni. Nonostante le difficoltà, la fiducia dei cittadini nelle tecnologie digitali è in crescita, grazie ai benefici tangibili che queste offrono in termini di efficienza e accessibilità.
Quali potenzialità offre la città di Torino dal punto di vista dell’Innovazione Digitale?
Torino e il Piemonte da sempre sono tra i territori più propensi all’innovazione, specialmente quella tecnologica e digitale. Questa propensione è alimentata da una serie di fattori chiave:
- Atenei piemontesi: Riconosciuti a livello mondiale per l’eccellenza nell’innovazione tecnologica.
- Incubatori e acceleratori: Strutture che supportano la nascita e la crescita di nuove imprese.
- Fondazioni bancarie: Organizzazioni con una forte propensione a supportare i processi di innovazione.
- Politiche regionali: Fortemente focalizzate sulla creazione di imprese e competenze innovative, tramite strumenti come i Poli di Innovazione e i Competence Center.
- Iniziative di innovazione continua: Come i living lab della città di Torino e la Casa delle Tecnologie Emergenti.
Confindustria Piemonte, l’Unione Industriali di Torino, Union Camere e le Camere di Commercio sono istituzioni che hanno una forte propensione a supportare l’innovazione diffusa nel territorio. Grazie a questi elementi, Torino e il Piemonte hanno l’innovazione nel loro DNA, offrendo un ambiente fertile per lo sviluppo di nuove tecnologie e la digitalizzazione delle imprese.