I progressi nel campo dell’intelligenza artificiale (AI) sono accompagnati in egual misura da cori da stadio, allarmismo e disinformazione. Ma cos’è veramente l’intelligenza artificiale? Riusciremo mai a creare un’intelligenza artificiale o forse l’abbiamo già creata? Yann LeCun, uno dei massimi esperti al mondo, proverà a rispondere ad alcune delle più difficili domande della nostra epoca
Venerdì 15 ottobre alle ore 21 al Centro Congressi Giovanni XXIII, Yann LeCun responsabile della ricerca in Intelligenza Artificiale di Facebook e uno dei massimi esperti al mondo in questo campo, sarà in collegamento streaming con BergamoScienza nell’incontro Nuove forme di intelligenza e proverà a rispondere ad alcune delle domande più difficili della nostra epoca a proposito dell’intelligenza artificiale.
Infatti, mentre si moltiplicano i servizi intelligenti e personalizzati capaci di analizzare e influenzare le nostre scelte quotidiane, l’intelligenza artificiale si perde al confine tra realtà e fantascienza, tra meraviglia e allarmismo. Riusciremo mai a creare un’intelligenza artificiale? Quanto sarà diversa dalla nostra? Saremo in grado di riconoscerla ed interagire con lei? Esistono dei limiti tecnologici che dobbiamo superare? E quali le domande etiche da richiedere a chi propone questi sistemi?
Senza l’intelligenza artificiale non rimarrebbe molto di Facebook come lo conosciamo oggi
Ma neppure di altri servizi che utilizziamo quotidianamente: da Google ad Amazon.
È quanto afferma Yann LeCun, che spiega come tutto ciò che ruota attorno a noi sia legato ad algoritmi di intelligenza artificiale: dai post che vediamo nel nostri feed di notizie, alle traduzioni, agli annunci pubblicitari.
Quando LeCun ha fondato il laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale di Facebook si stava già dilettando nel deep learning, un tipo di apprendimento automatico su cui ha lavorato e sostenuto dagli anni ’80. Il software di deep learning, modellato sul modo in cui i neuroni funzionano nel cervello, elabora miliardi di dati e apprende come fare previsioni.
Nel 2013, il social network aveva già intuito come l’intelligenza artificiale sarebbe stata parte fondamentale del proprio futuro e, come molte altre aziende tecnologiche, ha elaborato il deep learning specificamente per classificare le foto e per il riconoscimento facciale.
Anche se sembrava promettente, non era chiaro quanto sarebbe stato utile. Ma anni dopo, aiutata da un sacco di dati raccolti dagli utenti e da computer sempre più potenti, la tecnologia è migliorata rapidamente. Facebook e altre aziende, come Google, Microsoft e Amazon, lo utilizzano per molte cose diverse, come taggare le persone nelle foto e consentire agli assistenti virtuali di dirti il tempo.
LeCun ha affermato che il social network in particolare non potrebbe funzionare oggi senza il deep learning. È usato “assolutamente ovunque”.
Una curiosità: Yann LeCun nel marzo 2019 ha ricevuto il premio Turing (insieme a Yoshua Bengio e Geoffrey Hinton) per le scoperte concettuali e ingegneristiche che hanno reso le reti neurali profonde un componente critico dell’informatica. Il premio viene spesso anche chiamato “premio Nobel dell’informatica” ed è intitolato al matematico inglese Alan Mathison Turing (1912-1954), in riconoscimento del suo contributo unico e originale alla nascita delle attività di calcolo mediante dispositivi automatici.
BergamoScienza
Ē il primo festival di divulgazione scientifica in Italia. Organizzato dall’Associazione BergamoScienza e giunto alla sua XIX edizione, il festival anima ogni anno le piazze e i teatri della città con ospiti della comunità scientifica italiana e internazionale. A chiudere il festival domenica 17 ottobre sarà il premio Nobel per la Medicina Paul Nurse in collegamento video alle ore 17 con il pubblico del Centro Congressi Giovanni XXIII.
Questo tutti gli incontri della kermesse saranno trasmessi anche in streaming sul sito www.bergamoscienza.it
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