Qual è lo scenario del settore dell’abbigliamento in Italia in epoca Covid e quali sono le prospettive per il futuro?
Il settore dell’abbigliamento in Italia
Da una ricerca realizzata da Luiss e EY il settore della moda e dell’abbigliamento in Italia ha un fatturato che supera gli 80 miliardi di euro e con quasi 500mila addetti rappresenta il 12,5% dell’occupazione dell’industria manifatturiera italiana.
Tutto il comparto dell’abbigliamento italiano ha fatto registrare fino a poco tempo prima della pandemia ottime performance anche nell’export del settore e ha sempre avuto un ruolo di grande rilievo nella filiera nazionale nel mercato europeo della moda di qualità.
I dati presentati nella ricerca della Business School Luiss stimano che il sistema di subfornitura italiano fornisca circa il 60% della moda di qualità del mondo. E che l’industria tessile italiana raggiunga il 77,8% del totale delle esportazioni europee.
Com’è cambiato lo scenario del settore abbigliamento in epoca Covid
Anche il settore dell’abbigliamento e degli accessori è stato uno tra i colpiti dagli effetti della crisi Covid-19. La produzione tessile, di abbigliamento, pelle e accessori hanno subito nel mese di aprile 2020 un crollo dell’81% su base annua. La chiusura quasi totale dei canali commerciali, ad esclusione dell’online, ha comportato una contrazione delle vendite al dettaglio di abbigliamento ad aprile 2020 superiore all’83% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. (Fonte: ricerca Luiss – EY)
Il periodo di lockdown e i successivi mesi caratterizzati da chiusure e aperture a singhiozzo ha fortemente condizionato tutto il settore dell’abbigliamento, che ha dovuto far fronte anche ai nuovi stili di vita e di consumo degli italiani.
Sicuramente l’e-commerce è stato un buon paracadute per quelle aziende che erano già operative con le vendite on-line. Ed è stata una nuova frontiera da esplorare per chi ancora operava solo nei canali di distribuzione tradizionali.
Ma, allo stesso tempo, questa crescita esponenziale dell’online non solo nel settore dell’abbigliamento ma anche in altri settore ha rappresentato un elemento di forte criticità e minaccia per l’occupazione.
Nuovi orizzonti e prospettive
Anche adesso che i punti vendita hanno riaperto da poche settimane, il settore della moda e dell’abbigliamento dovrà comunque continuare a fare i conti con le limitazioni introdotte dai protocolli anti Covid e dai nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori.
È ormai un dato di fatto che il mercato e le esperienze di acquisto sono cambiate e probabilmente cambieranno ancora.
Questo è quindi il momento di porre le basi per far ripartire l’economia di questo comparto e più in generale del sistema paese.
Dalla ricerca Luiss-Ey emerge una proposta concreta per la ripartenza del settore abbigliamento, che prevede
- la definizione di policy per creare valore nel lungo termine e innovazione nei modelli di business;
- incentivi per la ripartenza e il rafforzamento dell’ecosistema nazionale;
- il ruolo delle partnership per l’innovazione nel settore: rapporti di filiera verticali e orizzontali;
- sostenibilità, nuovi modelli di business e Made in Italy;
- digital fashion e nuovi comportamenti di consumo: digitale e formazione.
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