Avete mai combattuto con un motivetto che ossessivamente ronzava nelle orecchie senza abbandonarvi?
Questo perché Il contesto sonoro nel quale siamo immersi, anche se distrattamente, lascia delle tracce. A livello inconscio, il nostro cervello annota suoni e rumori in grado di creare dentro di noi percezioni immediate, durevoli ed emotivamente profonde.
Il marketing sensoriale lo sa e utilizza “oggetti sonori” per costruire e connotare l’identità di un marchio attraverso ciò che ascoltiamo.
Esistono diverse tipologie di questi strumenti, i più utilizzati sono:
1. Brand music
Definite le qualità da trasmettere, vengono identificati gli elementi sonori (ritmo, melodia, armonia e timbro) in grado di trasferire e fissare il messaggio desiderato all’ascoltatore. Le campagne di telefonia mobile ne sono esempio perfetto: rap, hip hop, lirica. A volte succede che si formino delle partnership tra un brand e un artista particolarmente rappresentativo del target di riferimento, come nel caso di Ghali e Vodafone, o Boccelli e TIM.
2. Brand voice
Spesso la voce di attrici, doppiatori o cantanti è in grado di rappresentare la personalità del brand. Molti interpreti di successo che legano la loro voce ai brand sono sconosciuti al di fuori dell’ambito professionale. Altri sono scelti per la loro riconoscibilità come Vittorio Accorsi: la sua voce è legata allo spot della Renault 208.
3. Sound logo
Per favorire l’attenzione e l’associazione con il brand il sound logo deve essere breve, incisivo e rappresentativo. Il sound logo di Nokia ne è un perfetto esempio: malgrado le vicissitudini dell’azienda, appena suona tutti se lo ricordano https://vimeo.com/102392690
4. Auditory icons e earcons
Avete mai svuotato un cestino sul vostro Desktop? Il suono prodotto, definito come Auditor Icons, ha direttamente a che fare con la stessa azione nel mondo reale. E avete scelto lo “swish” come suono d’accompagnamento dell’uscita dei messaggi dal vostro smartphone? Il suono che produce fa parte delle Earcons e la loro funzione è quella di fornire un feedback sulla realizzazione di un’azione nell’uso di un’interfaccia.
5. Product sound
Il suono emesso da un prodotto nel suo uso è oggetto di grandi attenzioni aziendali. I test per i cereali da colazione non riguardano solo il sapore e l’aspetto ma anche il suono croccante che deve essere in grado di trasmettere le sue qualità e associarlo al brand. A volte il product sound è così associato al brand da doverlo brevettare: è il caso del suono della marmitta della Harley Davidson.
6. Soundscape
La funzione del soundscape è quello di evocare in chi ascolta associazioni mentali con situazioni e ricordi piacevoli. Al pari delle fragranze, viene principalmente usato nei punti vendita per fissare la relazione con il brand e creare un ambiente rilassante che faciliti permanenza e acquisto.