Un database open source è un’applicazione basata su un codice sorgente che si può visualizzare, scaricare, modificare, distribuire e riutilizzare gratuitamente. In questo modo gli sviluppatori hanno la libertà di creare nuove applicazioni utilizzando le tecnologie di database esistenti.
Che cos’è un database open source? Un database è un insieme di informazioni e dati strutturati, archiviate elettronicamente in un sistema informatico. Di solito, un database richiede un software completo noto come DBMS (Database Management System), un sistema di gestione del database. In pratica, il DBMS svolge la funzione di interfaccia tra il database e gli utenti finali. Così, con facilità gli utenti possono recuperare, aggiornare e gestire il modo in cui le informazioni vengono organizzate e ottimizzate. Inoltre, sono disponibili anche svariate operazioni amministrative, quali:
- monitoraggio delle performance,
- tuning,
- backup,
- ripristino.
In genere, per scrivere informazioni e dati e per poterne eseguire le query si ricorre al linguaggio SQL (Structured Query Language). SQL è un linguaggio di programmazione utilizzato da quasi tutti i database relazionali per eseguire query, manipolare e definire i dati, nonché fornire il controllo dell’accesso.
I database open source
I database che rientrano in questa categoria possono essere, come detto, SQL ma anche NoSQL. Un sistema di database open source contiene un codice sorgente di tipo open source grazie al quale si possono controllare e gestire i dati per una miriade di scopi. Ad esempio, in un database relazionale è possibile archiviare i dati di business intelligence per fare rapide query SQL, e tanto altro ancora.
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Database SQL relazionali
I database relazionali, che hanno avuto un ruolo predominante negli anni ’80, si basano su un approccio tradizionale all’archiviazione dei dati. In pratica, per il data storage si utilizzano le coppie chiave-valore presenti in tabelle formate da righe e colonne. Pertanto, questa tecnologia offre la soluzione più efficiente e flessibile per accedere alle informazioni strutturate, nonostante oggi siano stati sviluppati linguaggi alternativi e più innovativi.
Ecco alcuni esempi:
- MySQL
- PostgreSQL
- MariaDB
In particolare, MySQL è diventata la piattaforma preferita dagli sviluppatori Web. Ciò perché è in grado di elaborare milioni di query e migliaia di transazioni. Tanto che rappresenta il sistema DBMS alla base di alcuni tra i più importanti siti Web e applicazioni, tra cui Airbnb, Uber, LinkedIn, Facebook, Twitter e YouTube.
Database NoSQL non relazionali
I Database NoSQL sono la scelta ideale per gestire i dati non strutturati. Infatti, nei Database non relazionali si possono archiviare e manipolare dati non strutturati e semi-strutturati, a differenza di quanto accade con un database relazionale in cui si definiscono come devono essere composti tutti i dati. La diffusione dei database NoSQL è aumentata notevolmente con la crescente disponibilità e complessità delle applicazioni Web.
Ecco alcuni esempi di database NoSQL open source più comuni:
- MongoDB
- CouchDB
- Cassandra
Come scegliere il database open source più adatto alle proprie esigenze
Chi ha bisogno di scegliere il database più adatto alle proprie esigenze può informarsi su Internet o contattare direttamente l’azienda. Inoltre, è possibile anche consultare forum e blog online il cui tema principale è l’informatica per determinare quale sia il migliore database open source.
Differenze tra Database closed source e open source
I database open source permettono a chiunque di accedere e visualizzare il codice sorgente. Inoltre, non avendo costi di licenza, sono caratterizzati da un costo totale di proprietà (TCO) inferiore rispetto ai database commerciali.
Invece, i database closed source sono i software proprietari. Pertanto, il codice sorgente non è accessibile, modificabile, distribuibile né riutilizzabile se non tramite il pagamento di un abbonamento o una licenza. Inoltre, per l’aggiunta di nuove funzionalità o la correzione di eventuali bug nel sistema di gestione si deve ricorrere necessariamente all’intervento dell’azienda.
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