Grazie a Google Data Studio adesso possiamo comunicare e agire su dati personalizzati. Sviluppatori, dirigenti e membri di team globali da più reparti possono confrontare, filtrare e organizzare i dati di cui hanno bisogno sul momento, in un unico rapporto. Non devono più aspettare che una serie di rapporti statici riempia le loro caselle di posta il lunedì mattina.

Kady Wood, Direttore dell’infrastruttura web globale, Genesys

Google Data Studio è un tool di Google nato per creare in poco tempo dashboard dinamiche e report efficaci.

Data Studio trasforma i dati in report facili da leggere, da personalizzare e da condividere. Google Data Studio si collega a tantissime origini dati attraverso la presenza di connettori pre-integrati. Una volta che un’origine dati, come per esempio Google Analytics, è collegata a Google Data Studio, i dati vengono importati automaticamente nel tool e trasformati nelle metriche e dimensioni che si vogliono rappresentare all’interno del report. Scopriamo insieme come utilizzare al meglio questo strumento.

Cos’è Google Data Studio?

Google Data Studio, cos’è? Questo tool è stato lanciato da Google nel 2016 ed ha la caratteristica di essere facile da usare, da personalizzare e da condividere; consente di monitorare i progressi fatti e di raggiungere gli obiettivi prefissati più rapidamente.

Dashboard e Report

Con questo tool si possono creare sia dashboard che report, che non sono la stessa cosa. Chiariamoci.

Mentre il report tende ad essere molto dettagliato e composto da molte pagine; una dashboard deve occupare lo spazio di una schermata del computer.

L’efficacia della dashboard sta nel fatto che, al suo interno, tutti i dati di cui si ha bisogno sono visibili con un solo colpo d’occhio. Una dashboard, in sostanza, è una rappresentazione visiva dei dati cruciali, un’istantanea su quello che sta succedendo ad un business. Il report, invece, proprio perché è più complesso, può contenere al suo interno sia delle dashboard che del testo scritto. È possibile, infatti, inserire anche un sommario e dei suggerimenti. Al contrario, una dashboard presuppone un alto livello di comprensione della materia da parte del lettore e prevede la presenza di poche spiegazioni o anche nessuna.

Perché usare Google Data Studio?

Google Data Studio: perché usarlo e quali sono i suoi vantaggi?

Partiamo dal presupposto che le aziende hanno bisogno di dati e noi di Business Intelligence Group siamo promotori dell’approccio efficacissimo Data Driven.

Grazie ai dati è possibile sapere con esattezza se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti o se qualcosa nelle strategie adottate non sta portando ai risultati sperati. Scopriamo, dunque, quali sono i benefits di Data Studio.

  • Gratuità del tool

Data Studio è gratuito. Si tratta di un grande vantaggio perché consente a chiunque di poter utilizzare questo tool senza dover affrontare spese mensili.

  • Connessione e Dinamicità

Google Data Studio crea un collegamento diretto con le piattaforme di dati, come per esempio Google Analytics. Grazie a ciò è possibile realizzare dashboard dinamiche. Difatti, una volta importati in Data Studio, i dati si aggiorneranno automaticamente ogni volta che vi sarà un aggiornamento alla fonte stessa (data source). Il concetto di dinamicità consiste proprio in questo: non vi è più la necessità di realizzare un nuovo report ogni volta che si vuole prendere in esame una metrica o una dimensione diversa. È, infatti, sufficiente selezionarla affinché i nuovi dati siano subito visibili.

  • Visualizzazione

Attraverso la cosiddetta Data Visualization, cioè la visualizzazione dei dati, i report assumono un aspetto molto più comprensibile. Grazie agli elementi messi a disposizione da Data Studio, come grafici, fonts e colori, i dati vengono presentati come se si stesse raccontando una storia. Non a caso si parla di Data Storytelling, espressione usata per intendere un nuovo modo di esporre l’andamento di un business.

  • Data blending

Data Studio è in grado anche di mescolare, per così dire, i dati provenienti da diverse origini dati. Questo è di grande aiuto quando si vuole disporre di una visione più globale della presenza online dell’azienda.

  • Condivisione

Con Google Data Studio la condivisione dei file è decisamente semplice. L’autore del report può decidere che tipo di accesso al file fare avere ai propri collaboratori o clienti. Vi sono due modalità di accesso ai dati: “edit” e “view”. Nel primo caso si ha la possibilità di intervenire sul report (qualsiasi modifica viene salvata automaticamente); mentre nel secondo solo di prenderne visione.

Come funziona Google Data Studio?

Prima di tutto dobbiamo sapere cosa sono i connettori, in che modo grazie ad essi le dashboard diventano dinamiche e come si può creare un report sia partendo da zero sia usando i template già pronti di Data Studio.

Connectori

Il tool lavora con differenti origini dati (data sources) come Google Ads o Google Analytics.

I connettori pre-integrati sono il meccanismo attraverso il quale la piattaforma stabilisce delle connessioni con piattaforme di dati, tra cui appunto Google Analytics. È possibile importare tre diversi tipi di connettori: Google Connectors, Partner Connectors e Open Source Connectors. I primi sono nativi di Google, mentre gli altri due sono di proprietà di terze parti e hanno bisogno di integrazioni per poter importare i dati all’interno di Data Studio.

Qui di seguito vengono elencati tutti i Google Data Studio Connectors:

  • Attribution 360
  • BigQuery
  • Campaign Manager
  • Cloud Spanner
  • Cloud SQL for My SQL
  • Display e Video 360
  • File Upload
  • Google Ad Manager
  • Google Ads
  • Google Analytics
  • Google Cloud Storage
  • Google Sheets
  • MySQL
  • PostgreSQL
  • Search Ads 360
  • Search Console
  • Youtube Analytics

A seguire, invece, alcuni dei 160 Partner Connectors di Google con cui ci si può collegare alle piattaforme di marketing di terze parti (dunque non di proprietà di Google):

  • Ad Data + Google Analytics
  • AdRoll
  • Adobe Analytics
  • Adform
  • Amazon Ads
  • Amazon Seller
  • Analytics Canvas
  • Bing Ads
  • Criteo
  • Content King
  • Ebay Seller Central
  • Facebook Ads
  • Facebook Insights
  • Instagram Ads
  • Instagram Public Data
  • LinkedIn Ads
  • Pinterest Analytics
  • Twitter Analytics

Per visionarli tutti guarda il sito ufficiale.

Infine, ci sono 3 open-source connectors:

  • Chrome UX Report
  • GKE Usage Metering
  • Kaggle

Per utilizzare al meglio questo strumento, vi consigliamo di guardare questo tutorial molto chiaro.

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A questo punto, possiamo afferarme che Google Data Studio è un tool davvero utile per chi si occupa di reporting perché permette di creare report efficaci in poco tempo.

Grazie ai connettori pre-integrati, i dati vengono automaticamente importati all’interno di Data Studio permettendo la creazione di dashboard dinamiche. Queste ultime offrono una visione immediata e di impatto sull’andamento del business e possono essere assemblate per creare report dettagliati.

Non dimentichiamo, infatti, che il senso di Data Studio è quello di fornire al management di un’azienda, o ai clienti, una visione chiara delle azioni di marketing e dei risultati da esse portati.

Se hai bisogno di una consulenza per utilizzare al meglio questo strumento, contattaci scrivendo a [email protected]