Il progetto Fintech è stato annunciato dal CEO di Intesa SanPaolo Carlo Messina durante la presentazione del nuovo piano d’impresa.
Intesa Sanpaolo sta per lanciare Isybank: una banca digitale da 4 milioni di clienti
La trasformazione digitale di Intesa Sanpaolo avrà Torino come capitale: più precisamente nel grattacielo progettato da Renzo Piano in corso Inghilterra. Qui sorgerà «AI Lab» con circa una cinquantina tra professionisti italiani e internazionali: un «laboratorio» che permetterà di sviluppare tecnologia in grado di elaborare Big Data attraverso l’intelligenza artificiale. «Se entriamo in questo mondo è proprio per diventare dei leader, quindi il nostro investimento sarà un investimento di leadership prendendo le migliori persone che si occupano di questo argomento», ha dichiarato il leader di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina che precisa come sia lui stesso in prima persona a volersi dedicare al progetto e a selezionare chi ne prenderà parte.
Il nome della piattaforma sarà Isybank e avrà l’obiettivo di «servire efficacemente una parte significativa della clientela di Intesa Sanpaolo che non si reca nelle filiali. Una clientela che genera circa 200 milioni di ricavi». Questo è almeno quanto ha dichiarato il numero uno del più importante gruppo italiano di credito che ha in mente di investire su intelligenza artificiale nell’Innovation center di Torino (https://openincet.it). La sua banca stanzierà oltre 7 miliardi a fronte di un investimento per l’utilizzo di tecnologie innovative nel settore del digitale.
Secondo Messina l’iniziativa di Banca Intesa «anticipa la minaccia fintech, trovando soluzioni perché le persone possano continuare a lavorare con serenità nel gruppo» conta sulla tecnologia all’avanguardia, cloud-native adattabile alla clientela multi-valuta e multinazionale e si avvale della partnership con la Fintech leader Thought Machine. La proposta digitale potenziata include app, contact center, atm e Mooney (la piattaforma creata in partnership con Enel) e percorsi interamente digitali «per fornire alla clientela la migliore esperienza digitale sviluppata da Artificial Intelligent Sales di Intesa Sanpaolo».
Fintech
Il settore finanziario è il maggiore utilizzatore di tecnologie digitali e uno dei principali motori della trasformazione digitale dell’economia. La tecnologia finanziaria (FinTech) mira sia a competere che a supportare l’industria finanziaria consolidata nella fornitura di servizi finanziari. A livello globale, dal 2010 sono stati effettuati oltre 100 miliardi di dollari di investimenti in società FinTech e Intelligenza Artificiale (AI) e continuano a crescere in modo sostanziale. All’inizio del 2018 la Commissione europea ha presentato il proprio piano d’azione per un mercato finanziario più competitivo e innovativo e un’iniziativa sull’IA con l’obiettivo di sfruttare le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. L’Europa dovrebbe diventare un hub globale per FinTech, con l’economia in grado di trarre vantaggio dal mercato unico europeo.
Tra le tante applicazioni dell’AI e della tecnologia fintech tre le diverse angolazioni: trasparenza nella tecnologia finanziaria, modelli di supporto alle decisioni trasparenti rispetto alla scatola nera nel settore finanziario e trasparenza nelle prestazioni dei prodotti di investimento per i clienti. L’azione colmerà il divario tra il mondo accademico, l’industria, il pubblico e le organizzazioni governative, operando in modo interdisciplinare in tutta Europa e concentrandosi sull’innovazione.
Isybank ridurrà le dimensioni delle filiali presenti sul territorio, attualmente circa 1.500, delle quali 450 sono già state chiuse nel corso de IV trimestre dello scorso anno). Un progetto che coinvolgerà oltre nove milioni di PMI e retail con richieste molto sofisticate di servizi.
Il futuro di Intesa Sanpaolo
«Questo dell’intelligenza artificiale è un ambito che mi sta particolarmente a cuore perché qui vedo il futuro di Intesa Sanpaolo e vedo la necessità che l’amministratore delegato dedichi direttamente la propria visione e la propria capacità di poter far accelerare i diversi progetti dentro la banca», ha dichiarato al Corriere della Sera Messina. «Ho intenzione di far posizionare questa unità, che sarà fondamentale e strategica, nel grattacielo di Torino e quindi anche dal punto di vista iconico per rappresentare bene l’elemento di innovazione che si sposa con l’intelligenza artificiale». Nel grattacielo di corso Inghilterra trova infatti già casa l’Innovation Center mentre la partnership con Google e Tim porterà alla creazione di tre data center a Rivoli, Settimo Torinese e Moncalieri. «Stiamo selezionando le persone che potranno entrare a far parte della squadra di questo nucleo e per ora me ne occupo direttamente io — ha precisato Messina —. Devo dire che su Torino c’è una grande qualità del capitale umano che si dedica a questo mondo-. È chiaro — ha poi aggiungo il ceo — che se entriamo in questo mondo è per diventare leader, il nostro è un investimento di leadership prendendo le migliori persone a Torino e a livello internazionale che si occupano di questo».
In generale tra gli obiettivi chiave dell’introduzione dell’AI in Fintech potrebbero esserci:
– migliorare la trasparenza dei processi supportati dall’AI nello spazio Fintech
– affrontare la disparità tra la proliferazione dei modelli di AI all’interno del settore finanziario per la valutazione del rischio e il processo decisionale e la scarsa conoscenza che il pubblico ha delle sue conseguenze sviluppando documenti politici e metodi per aumentare la trasparenza
– sviluppare metodi per esaminare la qualità dei prodotti, in particolare quelli “beta intelligenti” basati su regole, nei settori della gestione patrimoniale, bancario e assicurativ
– Sviluppare approcci per valutare i servizi finanziari innovativi e i loro fornitori, in particolare nel dominio FinTech, basandosi su metodi di Machine Learning, concentrandosi sulla previsione (allarme rapido) di fragilità operativa, comportamenti fraudolenti e illegali che vanno dall’appropriazione di fondi prestati alle attività di riciclaggio di denaro.
Sviluppo di strumenti concettuali e metodologici per stabilire quando i modelli black-box sono ammissibili e, per quanto possibile, renderli più trasparenti
– Diffondere al pubblico e condividere con le autorità di regolamentazione i risultati sulla performance dei prodotti di investimento
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