L’e-commerce nell’ultimo anno è entrato definitivamente nelle nostre vite, e per alcune realtà è stato determinante per sopravvivere alla crisi che la pandemia ha provocato in tutti i settori.
Quali sono le prospettive e i dati del mercato elettronico in Italia?
L’e-commerce in Italia in epoca Covid
Secondo una indagine condotta su e-commerce e Coronavirus a metà marzo 2020 sui principali settori merceologici, il 54% delle aziende intervistate ha registrato un calo del proprio fatturato di quasi il 54%, mentre solo il 21% lo ha incrementato.
L’e-commerce o commercio elettronico invece con il Covid-19 è stato uno dei pochi settori che non ha subito un contraccolpo negativo. Anzi, è diventato un fenomeno sempre più rilevante, che ha cambiato il nostro modo di acquistare e di vendere.
Fare la spesa online, ordinare la cena, acquistare scarpe e abiti, fare regali, prenotare le vacanze: sono tutte attività che con la pandemia sono diventate un’abitudine consolidata e non più una scelta di tipologia di acquisto.
Nel corso del 2020 e in questi primi mesi del 2021 si è registrata una forte crescita dell’e-commerce, con nuovi interessi e nuove tendenze.
Dati 2020 del commercio elettronico in Italia
Secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C nel 2020 l’eCommerce rivolto ai consumatori finali, in Italia ha registrato un volume d’affari complessivo di circa 30,6 miliardi di Euro. Di questi, 7,2 miliardi riguardano l’acquisto di servizi (11% del mercato complessivo) e 23,4 miliardi l’acquisto di prodotti (8% del mercato).
Più del 50% degli acquisti di e-commerce avviene da smartphone e tablet, per una cifra di di 15,7 miliardi di Euro, di cui 2,6 per servizi (il 36% del mercato eCommerce) e 13,1 per prodotti (addirittura il 56%).
Proprio per questo motivo molto spesso sentiamo parlare di mobile commerce, un vero e proprio comparto del commercio elettronico, caratterizzato da acquisti veloci, che possono essere effettuati in qualunque situazione, proprio grazie ai device che abbiamo sempre tra le mani.
Il mercato e-commerce nel 2020 è cresciuto del 26% in più rispetto all’anno precedente, mentre il mobile commerce ha raggiunto il 42%.
Lo scorso anno i negozi di e-commerce sono aumentati di circa 2 milioni di unità. Sicuramente la pandemia è stata una spinta propulsiva in questo senso, perché ha “costretto” diverse realtà a velocizzare il processo di digitalizzazione.
Nel 2021 questo dato continuerà sicuramente a crescere perché ormai fare acquisti on line è diventata abitudine quotidiana.
I principali articoli acquistati on line
Con il Covid-19 le vendite e-commerce sono state caratterizzate prevalentemente dalla richiesta di prodotti di prima necessità, quindi in primis il settore alimentare e farmaceutico.
Secondo il Rapporto Coop 2020 infatti il 67% dei carrelli digitali è stato occupato da prodotti alimentari e bevande.
Anche altri settori però hanno confermato il trend di crescita del commercio elettronico, e tra questi i prodotti legati alla salute e bellezza, l’editoria e l’elettronica.
Il comparto viaggi e tempo libero e il settore moda hanno invece risentito delle limitazioni imposte dalla pandemia, con l’impossibilità di fare viaggi da un lato e lo smart working e le ridotte occasioni di socialità dall’altro che hanno ridotto gli acquisti di abbigliamento e accessori.
Il futuro quindi vedrà avanzare uno scenario del commercio ibrido, dove e-commerce e negozi fisici troveranno un giusto equilibrio di convivenza. Secondo alcuni dati raccolti da Nomisma e Crif, anche dopo l’allentamento delle misure restrittive, il 37% degli italiani ha continuato ad acquistare on line. Inoltre, il 29% di coloro che hanno sempre fatto acquisti nei negozi reali hanno dichiarato di voler provare gli acquisti sui canali e-commerce.
Il trend di crescita del settore quindi è confermato anche per i prossimi anni, e questa è una grande occasione per le aziende, per impostare nuove strategie e rispondere alle esigenze di mercato e clienti.
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