Il mercato dei Droni in Italia: la ricerca dell’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano
Il mercato dei Droni è in crescita con una percentuale del +29%. L’Italia si posiziona bene nel contesto europeo grazie al Piano Strategico Nazionale 2021-2030 per lo sviluppo della Mobilità Aerea Avanzata dell’Enac.
Secondo i risultati dell’indagine elaborata dall’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dei Droni ha subito una leggera flessione nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Nel 2021, invece, il mercato italiano dei Droni ha iniziato a risollevarsi. Si prevede un mercato in ulteriore crescita entro i prossimi 3 anni.
Quante sono le imprese attive nel settore dei Droni?
A livello nazionale, le imprese attive nel settore degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto sono 713, con 45 chiusure nel 2021.
Nello specifico, il settore operativo risulta essere costituito da droni medio/piccoli. Tali aeromobili a pilotaggio remoto sono capaci di svolgere specifiche attività nei settori più tradizionali, unici settori del mercato dei droni che generano fatturato in Italia.
L’Advanced Air Mobility include invece droni mediamente più grandi in grado di effettuare non solo trasporti di beni ma anche di persone.
Le potenzialità del mercato dei Droni
L’Aeromobile a Pilotaggio Remoto, conosciuto semplicemente con il termine Drone, sembra essere diventato oggi quasi una parte integrante della vita quotidiana grazie alla sua principale caratteristica ovvero la versatilità.
I droni sono impiegati, ormai da diverso tempo, non solo in ambito militare ma anche civile. Dotati di sensori e altri particolari dispositivi, riescono a svolgere differenti operazioni. I Droni sono caratterizzati da una notevole semplicità di utilizzo e sono sempre più affidabili e performanti. Inizialmente i droni venivano impiegati in modo quasi del tutto esclusivo nell’acquisizione di immagini fotografiche o per il monitoraggio e il rilevamento fotogrammetrico dei beni culturali. Oggi, invece, molti altri settori utilizzano gli aeromobili a pilotaggio remoto. Per esempio nell’agricoltura di precisione, nel rilevamento termografico, nel trasporto di merci e persone, nel prelievo di campioni, nell’esecuzione di precise operazioni. Questo grazie ad un costante sviluppo tecnologico.
È chiaro che le esigenze di distanziamento sociale a causa dalla pandemia, di monitoraggio e di consegne rapide ed efficienti hanno mostrato ancor di più le potenzialità del mercato dei Droni.
Utilizzo dei Droni: il nuovo Regolamento Europeo
Dal 31 dicembre 2020 è entrato in vigore il nuovo Regolamento europeo per l’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto, non solo per uso ricreativo ma anche professionale. Tra le novità più importanti è stato introdotto l’obbligo dell’attestato e l’obbligo di immatricolazione per tutti i droni sopra i 250 grammi, ma anche maggiore libertà nell’utilizzo.
Un passaggio importante che ha trasferito gran parte della normativa sotto l’EASA – European Union Aviation Safety Agency – equilibrando i vari regolamenti presenti sul territorio dell’Unione Europea. Il nuovo Regolamento europeo per l’utilizzo dei droni ha introdotto significativi cambiamenti anche sui doveri dei proprietari e degli utilizzatori di un drone.
L’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto è stato classificato in base al fattore di rischio e alla classe del velivolo. La maggioranza degli utilizzi ricreativi rientrano nella cosiddetta categoria Open.
Per i droni di peso a terra inferiore ai 250 grammi non è obbligatorio avere un attestato di competenza. Non risulta obbligatorio neppure immatricolare se stessi ed il drone. Se il drone è però dotato di un sensore in grado di rilevare dati personali, allora l’immatricolazione è obbligatoria (a meno che non sia classificato come giocattolo adatto ai bambini fino ai 14 anni di età). Sopra i 250 grammi è invece sempre obbligatoria la registrazione. Risulta inoltre obbligatoria la sottoscrizione di un’assicurazione per la responsabilità civile.
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