Che cos’è il Design Thinking
Il Design thinking comprende un insieme di processi cognitivi, strategici e pratici con il quale la progettazione di prodotti, campagne di comunicazione, o ideazione di servizi, oppure ancora progettazione di edifici e macchinari, viene sviluppata da team di design creato appositamente.
Il Design Thinking inoltre ha assistito negli ultimi anni ad una accelerazione di utilizzo nell’ambito della progettazione di servizi ai cittadini. Si tratta quindi di un modello progettuale volto alla risoluzione di problemi complessi attraverso visione e gestione creative.
I principali ambiti di utilizzo del Design thinking sono:
- progettazione e lancio di startup
- progettazione, realizzazione e distribuzione di prodotti e servizi innovativi
- formazione
- consulenza strategica
- progettazione software e app
- digital transformation
Fonte: Wikipedia.
Questa metodologia è nata negli anni 2000 all’Università di Standford in California. Ed è un processo basato appunto sulle persone, e sulla nascita di progetti grazie all’interazione tra le persone e tra gruppi di lavoro composti da professionalità anche molto differenti tra loro.
Il processo di Design Thinking
Il Design thinking si basa sui seguenti principali processi:
-
- Creatività.
Quando si avvia un percorso di design thinking la prima cosa che viene chiesta ai gruppi di lavoro è quella di lasciare libero spazio alla creatività e alle idee, e si avvia così la fase del brainstorming. - Prototipazione
Una volta individuato il progetto/prodotto da realizzare o il problema da risolvere, si produce un vero e proprio prototipo. Questo è il vantaggio. Non solo immaginazione e creatività ma anche produzione e realizzazione concreta dell’idea per verificarne la fattibilità sotto i diversi aspetti. - User contribution
Il Design thinking è finalizzato e orientato in tutto il processo ai bisogni del target finale, degli utenti, dei clienti. E proprio per questo è fondamentale avere all’interno del gruppo, quando possibile, anche qualche rappresentante degli utenti finali. Perché i suoi contributi e punti di vista possono fare la differenza nel processo e nell’esito finale del progetto di design thinking. - Test
L’ultima fase è quella nella quale occorre testare le soluzioni ideate. Per verificare che siano effettivamente utili a risolvere il problema nel modo migliore. O che rispondano agli obiettivi che il progetto si era prefissato.
- Creatività.
Durata del processo
I progetti hanno una durata molto variabile. Si va da progetti di pochi giorni ad altri più strutturati che possono durare anche alcuni mesi o addirittura anni. La durata dipende chiaramente dalla complessità del progetto, dagli obiettivi e dall’output finale da raggiungere.
Obiettivi
Il Design Thinking ha come obiettivo principale l’individuazione di soluzioni innovative ai problemi. Soluzioni basate su questi criteri:
- Desiderabilità: si parte dalla centralità del cliente
- Fattibilità: individuazione di modelli per valutare i comportamenti di consumo/acquisto.
- Redditività o sostenibilità economica: individuazione della soluzione migliore dal punto di vista economico
Tutti questi aspetti vengono affrontati ponendo sempre al centro l’individuo/utente. Il brainstorming parte quindi dalle necessità degli utenti, che vengono affrontate grazie alle potenzialità del team di lavoro e più in generale allo spirito di creatività e competenze trasversali.
Perché il design thinking è importante per le aziende
Sono molte le aziende che già da anni usano questi processi creativi e collaborativi come strumento di ideazione e sviluppo di nuovi servizi e prodotti.
Grazie infatti alle tecniche di design thinking le aziende riescono a far lavorare all’interno dello stesso gruppo di progetto persone con competenze molto diverse tra loro. E ottenere così risultati decisamente più performanti anche in termini di business.
Inoltre lavorare con questo metodo permette alle aziende di
- migliorare la capacità di prendere decisioni
- promuovere e creare una cultura dell’innovazione
- ridurre i costi
- favorire un ambiente positivo, collaborativo e proattivo
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