L’importanza del marchio ed il suo valore emozionale
Il brand è il segno distintivo di una azienda, un elemento differenziante rispetto alle altre aziende per veicolare la propria offerta di prodotti e servizi. È un concetto che ha in sé due elementi importanti per il target a cui si rivolge l’azienda:
- La notorietà, e la riconoscibilità da parte del pubblico di riferimento
- L’immagine percepita, l’identità ed i valori che il brand veicola
Il brand diventa una componente centrale a partire dagli anni Ottanta quando, soprattutto negli Usa e a New York in particolare, l’élite degli yuppies iniziò ad ostentare stile di vita e ricchezze attraverso un consumo spassionato che metteva in primo piano il marchio griffato. Fino poco prima, l’attenzione delle imprese era focalizzata quasi unicamente sul prodotto e il marchio era “poco più di un nome”.
Con oltre 60 richieste di deposito, “Coronavirus” è il marchio più ambito in questo momento
Che il fenomeno “Coronavirus” fosse da studiare da tanti punti di vista non ne avevamo dubbi. Il periodo che stiamo vivendo ha avuto importanti ripercussioni su:
- la salute fisica delle persone che sono state colpite dal virus
- la salute mentale e psicologica dovute all’isolamento e alla quarantena
- l’organizzazione economica e sociale messa in atto per limitare la diffusione del contagio
Nel giro di qualche settimana tutte le certezze sono crollate. Niente era come poco prima e molto probabilmente non lo sarà dopo la fine di questa pandemia. Tutto, ad eccezione di una cosa: la capacità del genere umano di aggrapparsi alla vita al fine di salvaguardare la propria sopravvivenza. In buona sostanza, come recita una nota canzone di Fabrizio De André “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.
Mentre il mondo scappava dal Coronavirus c’era chi stava correndo verso la Camera di Commercio per registrarne il marchio.
COVID 19, il brand del futuro?
La prima cosa da dire è che molto probabilmente nessuna delle 60 richieste di registrazione del marchio andrà a buon fine perché non è un nome registrabile in quanto si ritiene che sia diventato in tempi rapidissimi una dicitura ormai di uso comune. Al di là di questo aspetto tecnico giuridico, c’è un aspetto legato all’immagine ed ai valori che un marchio del genere veicola verso i consumatori. Dallo studio che abbiamo fatto di recente sugli oltre 100 brand in quasi tutti i settori merceologici sappiamo che i quattro valori dominanti che apportano valore positivo alla marca sono:
- L’attenzione alla salute
- L’accessibilità
- L’innovazione
- L’ecosostenibilità
Risulta quindi evidente che i dubbi sul successo di un marchio del genere non siano solo dal punto di vista legale ma soprattutto dal punto di vista strategico. Al di là di possibili riscontri positivi da parte di un pubblico desideroso di esorcizzare ed ironizzare su questo dramma, credo che sia davvero difficile che il brand “coronavirus” diventi un vero marchio di successo. “E lo scopriremo solo VIVENDO.”
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