Ecco alcuni strumenti per superare la crisi.
L’emergenza sanitaria e la crisi economica ad essa associata ci obbligheranno a prendere quelle decisioni che avranno importanti ripercussioni sul nostro futuro.
Conto alla rovescia verso l’uscita dal tunnel
L’importanza di immaginare il futuro
Siamo dunque tutti proiettati a quello che succederà a settembre 2020: l’inizio della rinascita.
Una delle citazioni più belle e che ho anche ripreso nel mio ultimo libro “Le Persone oltre i Numeri” è:
le previsioni sono difficili, soprattutto quelle sul futuro.
Questo per dire che non è così scontato immaginare cosa succederà la fine di questa prima fase di Lockdown. Tuttavia, lo studio sul futuro è sempre più importante nella misura in cui dobbiamo capire come organizzare il presente. Se guardo come abbiamo affrontato questa crisi, sia dal punto di vista sanitario sia da quello economico, ho l’impressione che la programmazione, e l’attitudine a guardare al futuro, non sia proprio in cima alle nostre priorità. In realtà lo studio del futuro è importante e qualche tentativo di previsione va fatta non tanto su quello che succederà quanto piuttosto su quello che potrebbe avvenire in futuro, sui futuri possibili e sulle relative conseguenze positive o negative.
Il futuro diventa argomento scientifico
Si inizia a parlare di “futuro” dal punto di vista scientifico dagli anni cinquanta del secolo scorso con la scoperta dell’energia atomica: la tensione fra paesi capitalisti e comunisti, la diffusione delle bombe nucleari, la rapidissima espansione della produzione industriale e dei consumi. In questo periodo il francese Bertrand de Jouvenel (1903-1987), uomo politico ed economista, ha creato un centro di ricerche sul futuro chiamato, appunto, “Futuribles”, futuri possibili, che ha stimolato studiosi di molti paesi al punto che gli “studi sul futuro” hanno trovato accoglienza anche in alcune università.
Alcuni spunti per leggere il futuro
Uno dei metodi per leggere il futuro è studiate il passato. A questo punto risulta interessante, per immaginare il futuro, provare a capire cosa è successo nel passato e quali sono state le principali crisi finanziarie che abbiamo dovuto affrontare. Senza andare troppo lontano nel tempo, nei primi dieci anni di questo secolo, tra il 2000 ed il 2010, ci sono state tre grandissime crisi:
- 2000: la crisi della dot-com
- 2007: la crisi dei mutui subprime
- 2008: la crisi delle grandi banche
Sono tre grandissime crisi, migliaia di volte peggio della grande crisi del 1929. Tra il 2000 ed il 2010 migliaia di aziende ed investitori sono finiti sul lastrico. Molti altri verranno spazzati via dalla prossima crisi.
L’importanza di sapersi rialzare
Dal mio punto di vista c’è sempre una buona occasione per rimettersi in gioco e trovare delle soluzioni sempre più interessanti. A maggior ragione quando si è in qualche modo costretti da eventi di portata mondiale. Allora, invece che subire passivamente la situazione vale la pena prendere in mano il proprio destino e provare a capire:
- cosa smettere di fare, perché non porta più valore aggiunto
- cosa fare diversamente, perché non va più bene il modo con cui l’ho sempre fatto
- cosa fare di nuovo, per cogliere a pieno le opportunità che arriveranno
L’evoluzione del cervello umano è in grande parte uno sviluppo di abilità cognitive necessarie a predire il futuro. Anche se ancora siamo lontani nel riprodurre i meccanismi cognitivi ma di sicuro oggi abbiamo a disposizione potenti strumenti di analisi e previsione che ci consentono di visualizzare in modo semplice ed intuitivo i diversi scenari del futuro.
Nonostante tutto, quello che abbiamo imparato da questa esperienza è che non dobbiamo guardare al futuro come la parte di tempo che ancora non ha avuto luogo, ma come elemento che fonda le sue origini nel passato ed è già vivo nel presente.
“Il futuro è di chi lo fa”.
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