ABzero è un’azienda innovativa con l’obiettivo di rivoluzionare il trasporto di prodotti biomedicali tramite l’uso di droni. La combinazione di droni e intelligenza artificiale non solo ottimizza i tempi di consegna, ma riduce anche l’impatto ambientale, dimostrando come l’innovazione può essere al servizio del bene comune. Grazie alla loro continua ricerca verso soluzioni avanzate, Abzero plasma il futuro della sanità rendendo i trasporti efficienti, sicuri e sostenibili.
L’intervista a Annalisa Buscemi e Giuseppe Tortora per Business Intelligence Group
Qual è stata l’ispirazione dietro la fondazione di ABzero e come avete integrato l’innovazione tecnologica con l’obiettivo sociale dell’azienda?
Il primo input è nato dal desiderio di contribuire a risolvere il problema della carenza delle scorte di risorse ematiche negli ospedali, nei centri trasfusionali, al pronto soccorso e quindi nei reparti di chirurgia: durante una donazione occasionale di sangue siamo venuti a conoscenza di questo grave problema, che causa grandi difficoltà alle organizzazioni ospedaliere e soprattutto ai pazienti o utenti che si trovano, per patologie o per emergenze improvvise, ad avere necessità immediate di risorse ematiche anche per sopravvivere.
Da questa consapevolezza è sorto il desiderio di approfondire il tema e di trovare una soluzione efficace. Abbiamo scoperto che un grande vulnus del sistema di approvvigionamento del sangue risiede anche nella conservazione delle scorte, nella gestione e nella consegna rapida di queste, da allora Giuseppe, in quel periodo ricercatore in campo della robotica biomedicale, ha iniziato a pensare ad un sistema maggiormente sicuro di stoccaggio, monitoraggio e trasporto di prodotti salvavita.
Era anche un momento in cui si stavano diffondendo nuove applicazioni riguardanti l’utilizzo dei droni, in campo video-fotografico e agricolo, e purtroppo anche per ragioni decisamente più controverse e discutibili, come nelle missioni di guerra. Da tutte queste considerazioni abbiamo avuto un lampo.
In che modo ci siete riusciti?
Ci siamo chiesti se fosse possibile ribaltare l’uso di queste macchine, per convertirle in strumenti utili a salvare le vite delle persone in situazioni di emergenza, ed anche per ottimizzare la gestione e la consegna quotidiana di prodotti medicali con un sistema combinato di drone, capsula medica intelligente e software per automatizzare il più possibile le operazioni di trasporto, riducendo al minimo indispensabile il pilotaggio a vista da parte degli operatori.
Non siamo stati esattamente i primi ad avere quest’idea, anche l’esperienza di Zipline in Ruanda ci ha molto ispirati, ma noi abbiamo cercato di sviluppare e perfezionare un sistema decisamente più versatile, efficace e sicuro anche per gli ambiti urbani ed i contesti delle grandi città.
L’utilizzo di droni nel settore sanitario rappresenta una importante innovazione tecnologica. Quali sono i principali vantaggi? In particolare, per quale tipo di utilizzo e trasporto usate i droni?
Il punto di forza di ABzero è stato proprio quello di focalizzarci sul trasporto di prodotti biomedicali, come sangue, plasma, medicinali e persino organi, quindi sostanze rare e non riproducibili in laboratorio e che pertanto necessitano di particolare attenzione e rapidità nello stoccaggio e nella consegna al paziente o al medico ricevente.
La nostra Smart Capsule, agganciabile al 90% dei droni commerciali, garantisce una consegna sicura, con un monitoraggio costante e in tempo reale del prodotto incapsulato. Questa caratteristica, unita al trasporto tramite drone, può consentire di dimezzare i tempi di fornitura di beni in situazioni di emergenza, ma in alcuni casi la riduzione dei tempi di trasporto può arrivare fino all’80% rispetto ai metodi attuali, su percorsi particolarmente congestionate dal traffico che superano i 10 km di distanza.
Anche nell’operatività quotidiana degli ospedali la Smart Capsule rappresenta un valido supporto nella gestione delle scorte ematiche, tramite la realizzazione di un collegamento rapido e automatizzato tra centri di trasfusione, centri prelievi e poli di lavorazione, disponibile 24 h su 24.
Inoltre l’intelligenza artificiale applicata riduce drasticamente la necessità di un pilota umano a bordo o a vista del velivolo (bensì remoto). Questo significa che le risorse umane, impiegate nelle mansioni di trasporto, operazioni ripetitive ed insicure per l’uomo, che in molti casi sono svolte proprio da infermieri e paramedici, potranno piuttosto essere utilizzate più proficuamente per compiti interni al proprio reparto mentre, grazie al nostro sistema, per monitorare da uno fino a 20 movimentazioni di prodotti medicali contemporaneamente, sarà necessario impiegare una sola persona per il controllo da remoto. Ovviamente a questo si aggiungono notevoli risparmi sotto il profilo economico e ambientale.
Quali sono le tecnologie chiave che ABzero utilizza per garantire un trasporto efficiente e sicuro dei beni preziosi e deperibili?
Dal prototipo iniziale ad oggi ci siamo concentrati sul nostro sistema più importante, la Smart Capsule o Capsula Intelligente, un contenitore per il trasporto di sangue, medicinali e organi.
La Smart Capsule è un sistema innovativo dal punto di vista hardware e software. Oltre ai sensori IoT tradizionali per la rilevazione e il controllo dei più importanti parametri di monitoraggio dello stato dei beni ematici, come sensori termici, di umidità e di accelerazione, utilizzabili anche per il controllo del volo, abbiamo sviluppato sensori innovativi per il rilevamento dell’emolisi e del pH del sangue attraverso un dispositivo ottico oggetto di uno dei nostri brevetti più innovativi, che consente di effettuare questo esame già durante il trasporto del prodotto.
Da un punto di vista software, siamo molto orgogliosi di aver creato il nostro sistema Spoke. Un’applicazione, mobile e web, che sfrutta l’intelligenza artificiale e la tecnologia blockchain per abilitare il personale medico all’attivazione del volo del drone oltre la linea di vista del pilota, ed il controllo dello stesso lungo tutta l’operazione di trasporto, e che consente inoltre la trasmissione immediata e protetta di tutti i dati relativi alla missione ed allo stato di conservazione del bene.
Naturalmente, le possibilità di implementare il nostro sistema, con miglioramenti sempre più avanzati ed efficaci, sono quasi infinite grazie all’utilizzo di questo tipo di tecnologie, quindi ogni giorno il nostro impegno è volto a perfezionare il più possibile il servizio che abbiamo ideato.
Potresti condividere qualche esempio di come ABzero ha migliorato l’accessibilità e la tempestività nella consegna di beni deperibili, organi e sangue rispetto ai tradizionali metodi di trasporto?
I nostri primi trial di successo, punto di arrivo e di inizio del nostro ambizioso progetto, riguardano due servizi interni presso l’Ospedale di Livorno ( nell’ambito del piano Regionale di digitalizzazione della sanità) e il San Raffaele di Milano ( nell’ambito del progetto europeo FF2020). Si tratta di due rotte in ambito urbano dove il nostro trasporto automatizzato permette una consegna di prodotto, dal centro trasfusionale al pronto soccorso in soli 3 minuti invece che in 15, consentendo di procedere quasi immediatamente alla trasfusione al paziente.
A Salerno e alle isole Eolie invece, il nostro sistema permetterà di collegare in una media di 15 minuti centri ospedalieri che i mezzi tradizionali impiegano oltre un’ora nella consegna, e sempre nella costiera salernitana abbiamo già dimostrato il primo servizio di telemedicina grazie ad un trasporto dall’ospedale di Castiglione di Ravello direttamente a casa di un paziente allettato in due minuti di volo. Mentre ancora a Milano abbiamo lavorato per attivare le prime rotte urbane oltre la linea di vista del pilota in area densamente popolata, grazie alla nostra tecnologia a garanzia della sicurezza del sistema.
In che modo l’utilizzo dei droni contribuisce alla sostenibilità ambientale? Quali sono i potenziali risparmi in termini di costi e risorse?
Secondo le stime che abbiamo raccolto ad oggi, la possibilità di passare da movimentazioni di beni biomedicali. Parliamo di sangue, ma anche plasma, medicinali, campioni biologici, vaccini e presto anche organi. Dalla strada, tramite i classici mezzi a quattro ruote, pesanti, ingombranti e altrettanto inquinanti, verso piccoli velivoli di dimensioni contenute, che sfruttano le rotte dell’aria, con una propulsione totalmente elettrica, consentirebbe un risparmio di circa 80 tonnellate di Co2 per milione di abitanti, rispetto all’attuale sistema di trasporto. Ma guardiamo anche avanti. Infatti stiamo già lavorando ai progetti futuristici che presto permetteranno di effettuare voli o spostamenti terrestri con i droni anche senza motori a batteria elettrica bensì ad idrogeno ed altre possibilità di alimentazione.
Un altro punto particolarmente importante, legato alla sostenibilità del nostro sistema, riguarda la riduzione degli scarti. Il sistema di trasporto dei materiali sanitari altamente deperibili è inefficiente. Ogni anno perdiamo più di 1 milione di sacche di sangue raccolte e più di 10.000 reni perché il 40% del trasporto di queste merci non soddisfa gli standard di qualità.
Inoltre, i mezzi di trasporto tradizionali richiedono tempi di consegna lunghi: le merci in questione sono salvavita, e quindi il tempismo è fondamentale per evitare il deperimento del prodotto. Per questo, insistere sul problema della sicurezza del trasporto e sulla sua tempestività comporta anche una maggiore efficienza nella gestione di risorse preziose.
Dal punto di vista economico, invece, quali sono i vantaggi che può apportare l’utilizzo di questo sistema?
Ovviamente l’efficienza ed il vantaggio del nostro servizio è anche molto correlata al risparmio economico: l’uso della nostra tecnologia da parte delle strutture sanitarie che adoperano direttamente il nostro sistema, può consentire di tagliare fino al 50% dei costi legati alle attività di consegna, mentre l’uso da parte di operatori esterni può generare un risparmio di risorse fino al 63% degli attuali costi sostenuti per questo servizio.
Quali sono le sfide e le difficoltà ancora da superare all’interno di questo settore? Quali sono le criticità legate all’uso dei droni nella sanità?
Il settore del trasporto medicale tramite drone è una nuova dimensione d’uso che ha indotto anche l’autorità pubblica del volo ad una nuova riflessione. Prima d’ora infatti, l’utilizzo di queste macchine vedeva tecnologie pronte per un uso confinato alla sola linea di vista del pilota fisico. Dalle riprese video ai rilievi fotogrammetrici fino all’impiego dei droni cargo nell’edilizia, il pilota responsabile dell’operazione era, in questo contesto, l’unico ad assumere l’onere e la responsabilità di intervenire in modo diretto sullo svolgimento dell’operazione, principalmente a vista o con visore e tramite radiocomando.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale apre chiaramente a nuovi orizzonti inesplorati anche per il legislatore, che sta poco a poco recependo le novità e le grandi possibilità che questa tecnologia porta con sé anche in campo aeronautico. In Italia, Enac sta gradualmente supportando sperimentazioni avanzate ed importantissime, anche grazie alla guida dell’Agenzia Spaziale Europea, realizzate sia da grandi player del settore come Amazon e Leonardo che da piccole ma innovative realtà come la nostra.
Riguardo al trasporto in ambito sanitario però, i parametri da tenere in considerazione moltiplicano notevolmente la difficoltà di realizzazione. il trasporto di prodotti biologici oppure di campioni potenzialmente pericolosi, in contesti urbani, è severamente normato, in modo molto stringente, sia per la movimentazione terrestre che tanto più per quella aerea. Da questo punto di vista il nostro prodotto è decisamente all’avanguardia proprio perché è stato sviluppato intorno al bene medicale fin dalla sua ideazione.
Quali sono i piani per espandere i vostri servizi di consegna in futuro?
I nostri servizi potranno espandersi con lo sviluppo e l’integrazione di nuove tecnologie basate su intelligenza artificiale. Per questo motivo, stiamo stringendo importanti collaborazioni con aziende partner in Italia e in Europa, per mettere l’AI al centro del nostro sistema, utilizzando e integrando nella nostra piattaforma servizi innovativi per l’analisi meteo. Ad esempio servizi di riconoscimento di ostacoli anche non cooperativi. La sinergia di questi sistemi consente di abbattere drasticamente il rischio di svolgere operazioni di questo tipo favorendo la crescita del mercato del delivery medicale attraverso droni.
Come pensate che ABzero possa contribuire a plasmare il futuro della sanità con i droni?
Crediamo fortemente che il nostro servizio potrà contribuire in modo rilevante alla realizzazione della telemedicina del futuro. L’obiettivo non è certo sostituire le cure mediche umane con le macchine, ma contribuire a gestire in modo mirato e puntuale tutte le risorse disponibili in ambito sanitario, in modo da raggiungere la totalità dei pazienti in modo capillare, anche nelle località più remote o nelle situazioni più disagevoli. Col nostro sistema vogliamo aumentare le possibilità di connessione tra medico e utente sia nella quotidianità che nelle situazioni di emergenza o di crisi pandemica o di disastro ambientale.
Come recita il nostro purpose statement: “we are breaking distances to save lives”.