Il funzionamento di una smart city si basa, tra le altre cose, anche su un notevole scambio e generazione di dati.
In quest’ottica, i sistemi di intelligenza geospaziale, o Geo Intelligence, sono quindi di grandissima utilità per la progettazione e lo sviluppo delle città del futuro.
Che cos’è la Geo Intelligence?
Da ormai diversi anni sentiamo parlare di smart cities, ovvero di città intelligenti, eco-sostenibili, iperconnesse.
Tutto ciò è reso possibile anche grazie a sistemi come l’intelligenza artificiale, i big data e internet of things, in quanto il funzionamento stesso di una smart city è basato proprio su un notevole scambio e generazione di dati. Questa mole di informazioni è fondamentale quindi per una pianificazione a lungo termine da parte delle Amministrazioni e di tutti i policy makers.
In quest’ottica, i sistemi di intelligenza geospaziale sono quindi di grandissima utilità per uno sviluppo di smart cities ancor più integrato e complementare.
La Geo Intelligence è l’intelligenza sull’attività umana sulla terra derivata dall’utilizzo e dall’analisi di immagini e informazioni geospaziali che valutano e descrivono visivamente le caratteristiche fisiche e le attività geograficamente riferite sulla Terra. (fonte Wikipedia)
La geo-intelligence per la progettazione delle città del futuro?
Immaginate come tutte le informazioni raccolte tramite i sistemi di geo-intelligence possano tornare utili, per esempio, nell’affrontare i problemi di traffico oppure nell’organizzare forme di mobilità come car-sharing, bike-sharing, o ancora i sistemi di riscaldamento di edifici, o le soluzioni di e-health care
Dalla mobilità al consumo energetico, dall’inquinamento allo smaltimento dei rifiuti: quando parliamo di smart-city intendiamo un vero e proprio modo di vivere.
ICity Rank 2019, il rapporto che fotografa le città italiane più intelligenti e sostenibili, oltre a confermare Milano come la città più smart d’Italia, annovera anche Bergamo, Trento, Parma, Modena e Reggio Emilia assolutamente in linea con questo nuovo modello di città.
Questo quindi a dimostrazione che le cosiddette città del futuro fanno parte, invece, già del nostro presente.
Intelligenza Artificiale, Big data, Internet of Things e Geo Intelligence.
E’ ormai indispensabile lavorare e investire verso una maggior integrazione e connessione di tutte le risorse a disposizione e tra queste un ruolo assolutamente fondamentale è quello della Geo Intelligence.
Paolo Pasini, docente della Sda Bocconi e responsabile dell’Osservatorio sulla business intelligence dell’ateneo milanese, divide in due la geo intelligence.
La prima è quella operativa, che si basa sul concetto di location based services perché offre informazioni in tempo reale basate sulla localizzazione di un mobile user.
La seconda è quella analitica, più utile per pianificare le strategie, e basata sull’analisi statistica.
Mappe, immagini terrestri, dati Gps contribuiscono quindi a ottenere il data base geo referenziato, utile per l’attività di geo intelligence.
Tutte queste informazioni, inserite in un sistema Gis che comprende anche classi di oggetto e relazioni (come ad esempio siti, persone, punti vendita e altro), vengono elaborate da strumenti di business intelligence e analytics e messe a disposizione di portali e siti web.
Un’altra fonte di dati, da non sottovalutare, è legata agli open data.
Regione Lombardia, per esempio, ha creato un vero e proprio geoportale che consente l’accesso online al vasto patrimonio di informazioni geografiche relative al territorio lombardo.
Trattandosi di open-data, tutti i dati e le informazioni sono libere e disponibili per cittadini, imprese e stakeholder in generale.
Il futuro quindi è oggi?
Sono davvero tanti gli esempi che potremmo fare a dimostrazione di come la geo intelligence supporta la realizzazione di servizi per le città intelligenti.
A San Francisco esiste un sistema intelligente di parcheggio che, grazie a sensori wireless e a un’app, comunica agli automobilisti i posti disponibili, facendo risparmiare tempo nella ricerca.
Aiuta anche la distribuzione omogenea delle auto nelle varie zone della città, regolando così i prezzi dei parcheggi, in base alla domanda.
Anche Milano sta sperimentando una tecnologia simile per lo smart parking, nel quartiere Porta Romana e ad UpTown, il nuovo smart district milanese.
Altra sperimentazione milanese interessante riguarda il sistema che permette di monitorare lo stato pieno/vuoto dei cestini dei rifiuti.
In questo scenario quindi le nuove tecnologie non possono rappresentare da sole un elemento di progresso, ma lo possono diventare nel momento in cui producono un impatto positivo sulla vita delle persone.
Le applicazioni come i Gis (Geographical information systems), le mappe digitali e la geo intelligence sono quindi strettamente connesse alla progettazione delle città del futuro, anzi – oserei dire – delle città di oggi.