Ecco la classifica delle 10 più grandi potenze economiche mondiali prima e dopo la Pandemia. Tra le top 10 l’Italia rimane stabile all’ottavo posto.
Il Covid ha cambiato le sorti dell’economie mondiali. Nel bene e nel male, la Pandemia ha portato con sé la crescita e la decrescita di alcuni settori, compromettendo l’economia di alcuni Paesi. Ecco come è cambiata la classifica delle più grandi potenze economiche del mondo post Covid. I primi quattro posti sono rimasti gli stessi. L’Italia resta sempre stabile in ottava posizione.
La classifica delle 10 potenze economiche mondiali nel prima del Covid (2019):
- USA
- Cina
- Giappone
- Germania
- India
- Regno Unito
- Francia
- Italia
- Brasile
- Canada
Tra le prime quattro posizioni delle 10 potenze economiche più grandi al mondo troviamo stabili USA, Cina, Giappone e Germania.
Dalla Top Ten esce il Brasile, secondo i dati di FMI, Fondo Monetario Internazionale, a causa della Pandemia. FMI ha elaborato i dati dall’analisi di CNBC, confrontando il Pil nominale in dollari Usa tra i Paesi che fanno parte del database del World Economic Outlook dell’FMI.
Ma cos’è il Pil Nominale?
Il Pil nominale stima il valore di mercato di tutti i prodotti e servizi prodotti da un’economia, senza eliminare i cambiamenti di prezzo, considerando quindi l’inflazione, ed è così in grado di sopravvalutare o sottovalutare il valore dell’economia reale.
Si tratta di un metodo comparativo delle dimensioni economiche dei diversi Paesi, un indicatore utile per avere un parametro di come la Pandemia abbia influito sulle diverse economie. La differenza con il Pil reale sta nella diversa base di riferimento dei prezzi.
La classifica delle 10 potenze economiche mondiali nel post Covid:
- USA
- Cina
- Giappone
- Germania
- Regno Unito
- India
- Francia
- Italia
- Canada
- Corea del Sud
L’uscita del Brasile
Facendo il confronto tra le economie mondiali più grandi, tra il 2019 e il 2020, il Brasile è sceso dalla nona alla dodicesima posizione. Si tratta dell’unico Paese ad essere uscito dalla top 10. Il Brasile è tra i Paesi al mondo più colpiti dalla pandemia, e questi effetti si potrebbero far sentire a lungo. Almeno fino al 2026, secondo le proiezioni dell’FMI: difficilmente il Brasile riuscirà a tornare prima tra le dieci più grandi economie del pianeta. Il presidente Jair Bolsonaro non ha imposto restrizioni severe, ma il sistema sanitario è sull’orlo del collasso, con la pressione sugli ospedali ormai fuori controllo. L’economia brasiliana, secondo il FMI, si è contratta del 4,1% lo scorso anno e le previsioni vedono un progresso del 3,7% nel 2021.
L’ingresso della Corea del Sud
Paese che esce, un altro che entra. Se il Brasile dice addio alla top 10 delle economie più grandi, la Corea del Sud fa invece il suo ingresso al decimo posto e dovrebbe restarci almeno fino al 2026, secondo le proiezioni dell’FMI. Non certo per caso, la Corea del Sud è stato uno dei primi Paesi a mettere in campo misure efficaci per contenere la diffusione del coronavirus, che ha così avuto un impatto non rilevante sull’economia che si è contratta soltanto dell’1% nel 2020. Il numero dei casi è però tornato a crescere, spingendo le autorità a vietare assembramenti almeno fino a maggio. A spingere la ripresa c’è l’export di semiconduttori che insieme al settore manifatturiero contribuirà a sostenere i consumi. Il Fondo monetario internazionale prevede una crescita del 3,6% dell’economia sudcoreana entro il 2021.
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