Aprire società all’estero e lavorare in Italia: è possibile e dove conviene? Scopriamo quali sono i Paesi all’estero dove conviene investire per aprire un’attività.
Vi abbiamo parlato la scorsa settimana di paradisi fiscali, ovvero quei posti allettanti per le imprese in cui la giurisdizione non funziona secondo le normali regole fiscali, bancarie ed economiche e in cui si concentrano i capitali provenienti dai ricchi del pianeta. Ma quali sono i Paesi migliori dove aprire una nuova attività commerciale e che permettono di lavorare comunque dall’Italia?
Aprire una società o un’attività all’estero: dove conviene
Si discute molto sui regimi fiscali favorevoli esteri, che hanno una minore pressione fiscale rispetto all’Italia.
Per questo, in procinto di aprire una nuova attività imprenditoriale, in tanti si chiedono se conviene aprire P.IVA in Italia o all’estero e molti di questi optano per l’apertura dell’attività in altri Paesi, lavorando comunque con il mercato italiano. Per fare ciò, è importante conoscere la normativa per non rischiare di avviare un’attività dai contorni dell’evasione fiscale o dell’estero-vestizione, ossia che sembra estera ma che in realtà non lo è.
In questa mini guida per aprire un’attività legalmente all’estero per sviluppare un’attività redditizia con il mercato italiano, vi daremo alcune dritte.
Dove conviene aprire la P.IVA all’estero e lavorare con il mercato italiano?
La Partita IVA che viene aperta in Paesi esteri si chiama P.IVA comunitaria, che ti consente di intraprendere operazioni commerciali a livello comunitario -intra-comunitario- cioè all’interno dei differenti Paesi UE.
I Paesi europei dove conviene maggiormente aprire la partita IVA sono:
- Irlanda
- Danimarca;
- Romania;
- Canarie
- Estonia;
- Svezia;
- Lituania.
Un’opzione valida per sviluppare un’attività imprenditoriale all’estero e lavorare comunque con clienti italiani è quella di trasferirsi in uno di questi Paesi suggeriti e lavorare anche con il mercato italiano grazie agli strumenti digitali, che permettono di interagire in via telematica senza obbligatoriamente incontrare fisicamente il cliente.
Aprire società con partita IVA all’estero e lavorare in Italia: è possibile?
Innanzitutto bisogna sapere che l’apertura della partita IVA all’estero per svolgere un’attività lavorativa in Italia è possibile ed è legale.
Ma cosa bisogna sapere?
Prima di tutto, per aprire la partita IVA all’estero si dovrà dichiarare in Italia tutte le attività svolte, a prescindere da dove sono situati la sede legale e il personale. Nel caso in cui si apre la P.IVA all’estero lavorando e vivendo in Italia è necessario dichiarare tutte le entrate dell’attività poiché appartiene il titolare è cittadino italiano e, dunque, il fisco deve esserne a conoscenza.
Questo significa che aprire un’attività all’estero e vivere comunque in Italia porterà a pagare le tasse sia italiane che nel Paese in cui si apre la P.IVA. In ogni caso, le imposte estere vengono detratte da quelle italiane e all’Italia dovrà essere pagata la differenza.
Aprire partita IVA all’estero, i consigli base per avviare un’attività di successo
Ci sono alcune cose da prendere in considerazione per avviare un’attività all’estero vincente e queste sono:
- La scelta del Paese estero dove aprire partita IVA; bisogna orientarsi verso quello più adatto all’attività che andremo a svolgere
- La conoscenza delle direttive della legge dello Stato in cui si apre la partita IVA
- Affidarsi ad un consulente che conosca le leggi del Paese estero
Aprire partita IVA all’estero, gli errori da non commettere
Per aprire partita IVA all’estero è bene anche conoscere gli errori da non commettere:
- Avere soci italiani per non far sospettare il Fisco; piuttosto trovare un socio estero può essere un’ottima via per avere a che fare con una persona che conosca bene il mercato del Paese in cui si aprirà la P.IVA
- Scegliere un centro di interessi in Italia per evitare che il Fisco pensi che la tua attività all’estero sia solo una estero-vestizione.
- Aprire un sito web in Italia intestato a soggetti residenti in Italia
Alcuni dati sulle società in Italia e in Europa
Secondo i dati aggiornati, attualmente esistono circa 24 milioni di imprese nell’UE, di cui circa l’80 % sono società a responsabilità limitata.
Quante sono le imprese attive in Europa?
L’Italia è al primo posto per numero delle imprese attive nel 2016 con un valore pari a 3.849.594 di unità, la Francia segue al secondo posto con un valore pari a 3.558.735,00, la Spagna segue al terzo posto con un valore pari a 3.026.237,00. A metà classifica si trovano l’Ungheria con un valore del numero delle imprese pari a 535.507,00, la Slovacchia con un valore pari a 454.191,00, e l’Austria al sedicesimo posto con un valore pari a 406.079. La classifica si chiude con Malta con un valore del numero delle imprese attive pari a 36.215,00, il Lussemburgo con un numero delle imprese attive pari a 32.391,00 e l’Islanda con un numero di imprese attive pari a 27.653 unità.
Fonte: Eurostat
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